Ciak... si gira. Viareggio e la Versilia set internazionale per un film lituano

Concluse le riprese della pellicola di Aistis Mickevičius e Ineta Stasiulyte Una commedia che porta qui i protagonisti diretti al Festival di Sanremo

Sul set del film lituano girato a Viareggio

Sul set del film lituano girato a Viareggio

Viareggio, 4 giugno 2024 – La guerra era appena conclusa e a Sergio Bernardini, ancora prima della Bussola e della BussolaDomani, venne l’idea (insieme ad Aldo Valleroni e Giancarlo Fusco): organizzare in estate una gara canora che lanciasse nuovi artisti e nuove canzoni. Era il 1948 e la Capannina di via Marco Polo e Viareggio, tutta, si riempirono di persone e musica. “Festival della canzone italiana”, lo denominò, ma, soltanto due anni dopo, nel 1950, quel festival attraversò il confine, debuttò a Sanremo e divenenne, da quel momento, parte integrante della cultura popolare italiana, famosa in tutto il mondo.

Un preambolo, questo, di cui Aistis Mickevičius e Ineta Stasiulyte, attori e produttori lituani, che da una quindicina di giorni girano la Toscana impegnati, insieme alla troupe, nella lavorazione del loro film “Felicità”, non erano a conoscenza. Almeno fino a ieri, quando, sullo sfondo di un bagno Maber divenuto set internazionale, hanno concluso, tra la spiaggia e le cabine dello stabilimento, le riprese italiane.

È proprio al Festival di Sanremo che i due protagonisti, due artisti interpretati dagli stessi Mickevičius e Stasiulyte, sarebbero invitati per ricevere un premio alla carriera. Ma, anziché nel comune ligure, si ritrovano per vari disguidi, d’estate, in Toscana. E da Castelnuovo Garfagnana e Pisa, fino ad arrivare a Viareggio, affrontano, lungo la via, una serie di disavventure e triangoli amorosi. Una via, se sbagliata per la meta sanremese, inconsapevolmente anche per chi ha scritto il soggetto e la sceneggiatura, che riporta invece i personaggi del film all’origine del Festival. A Viareggio, e durante l’estate. Un’estate che, nel film, «è pensata per innescare una maggiore comicità nelle circostanze e nelle avventure in cui sono trascinati i personaggi - racconta Aistis Mickevičius - Per evidenziare la sbadataggine e la distrazione di queste persone che si ritrovano in Toscana, invece che a Sanremo, e d’estate, invece che a febbraio».

E sarà proprio a febbraio del prossimo anno, dopo il ritorno a Vilnius, per cui ripartiranno nella giornata di domani, e il montaggio successivo, che “Felicità“ uscirà e sarà visibile nei cinema. Lituani ma anche locali, da sala a sala, da persona a persona, in una sorta di teoria cinematografica dei sei gradi di separazione che sembrano stare alla base, anche, del progetto. Di gradi, però, in questo caso, ne sono bastati tre. E tutti accomunati da una passione, per lo sport, così per il cinema. Sono bastati un pallone da basket, quello di un piccolo giocatore della Cefa Basket di Vincenzo Suffredini di Castelnuovo, e l’amore per la recitazione della madre, lituana e amica proprio di quel regista, attore e produttore che, alzando il telefono, le ha chiesto consiglio su dove e come poter girare un film in Toscana. Dalle prime perlustrazioni a Castelnuovo, sotto la guida di Suffredini, ai giri dei diversi comuni, fino al desiderio e alla voglia di vedere, e girare, al mare. È bastato, anche qui, alzare il telefono. Da Margherita Tortora, ex capo sezione Basket della CGC che, con Suffredini, ha sempre organizzato tornei ed esibizioni, a Margherita Zalaffi, campionessa olimpionica di scherma e proprietaria dello stabilimento balneare Maber, che ha messo a disposizione, per l’intera giornata, il suo stabile.

Così, tre telefonate (o forse un po’ di più, se ci aggiungiamo quelle per i permessi demaniali e istituzionali), tre contatti e ciak...si gira.

E forse è vero, bastano 3, o 6, gradi, per arrivare, a qualcosa o qualcuno, e forse, basteranno, davvero, anche 3 secondi, o trenta, perché la città entri nei sogni, nei desideri e nelle visioni delle persone. Così, come il cinema, solo, riesce a fare.