FRANCESCA MENCACCI
Sport

Mondialito per la Pace 2025: Torneo Multiculturale a Perugia

La seconda edizione del Mondialito per la Pace si terrà a Perugia, unendo sport e cultura con 12 squadre multiculturali.

Presentato il Mondialito per la Pace dagli assessori Pierluigi Vossi e Costanza Spera (nella foto)

Presentato il Mondialito per la Pace dagli assessori Pierluigi Vossi e Costanza Spera (nella foto)

Dopo il grande successo della prima edizione, il Mondialito per la Pace torna con ancora più entusiasmo, passione e partecipazione. La seconda edizione del torneo si svolgerà dal 14 giugno al 20 luglio, ogni sabato e domenica, allo stadio della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) di Prepo a Perugia.

La manifestazione è stata presentata nella sala Rossa di palazzo dei Priori, alla presenza degli assessori Pierluigi Vossi (sport) e Costanza Spera (politiche sociali), del presidente del comitato organizzatore Eric Ganje, del vicepresidente del comitato regionale della Figc Claudio Tomassucci, del vice presidente del comitato organizzatore Omgba Andrè. Il Mondialito per la Pace 2025 vedrà in campo 12 squadre che rappresentano le molteplici anime delle comunità migranti e autoctone presenti in Umbria. Le nazioni rappresentate saranno: Camerun, Costa d’Avorio, Senegal, Mali, Guinea, Congo, Italia, Ecuador, Nigeria, Gambia, Albania, insieme alla squadra Africa United, simbolo dell’unione tra le diverse identità africane presenti sul territorio.

Il torneo non sarà solo calcio. Ogni giornata sarà arricchita da cerimonie e performance culturali, esibizioni artistiche e momenti di riflessione comunitaria, creando un clima di festa, incontro e dialogo. “Sono felice che questi ragazzi, tramite il torneo, possano vivere da protagonisti la nostra città dando la possibilità a tutti, compresi i cosiddetti “invisibili”, di essere partecipi nello sport e nella vita”, ha dichiarato l’assessore Vossi che ha concluso dicendo che lo sport, con i suoi valori, ha un compito fondamentale all’interno della società: accompagnare i talenti, ma, allo stesso tempo, coinvolgere chi è rimasto indietro facendolo sentire parte di una comunità coesa.

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