REDAZIONE UMBRIA

"Zero indennizzi per i nostri morti"

L’amaro sfogo di Marco Gianlorenzi: il fratello Matteo morì con la moglie Barbara sotto le macerie di Amatrice

Nessun indennizzo per i parenti delle persone che hanno perso la vita nel terremoto di Amatrice. "Abbiamo appreso che la scorsa settimana lo Stato italiano ha versato una prima tranche delle ‘speciali elargizionì destinate alle vittime della tragedia di Rigopiano.

È un gesto di solidarietà sociale lodevole, ma crea una vistosa disparità di trattamento con i familiari delle vittime di altre calamità naturali i cui effetti in termini di perdite di vite umane sono stati amplificati dal mancato rispetto delle regole cautelari e delle norme di precauzione, come i terremoti dell’Aquila e, nel nostro caso, di Amatrice".

A parlare è Marco Gianlorenzi, fratello di Matteo, il quarantaquattrenne di Orvieto morto sotto le macerie dell’hotel Roma di Amatrice, a causa del terremoto del 24 agosto 2016, insieme alla moglie Barbara Marinelli. "Speriamo – dice – che questa discriminazione venga rimossa al più presto". A quasi quattro anni e mezzo di distanza dalla tragedia, la famiglia della coppia, come quelle di molte altre vittime del sisma, è costretta a battersi per ottenere un riconoscimento economico dallo Stato, così come giustizia sul fronte civile. Il terremoto in Italia centrale del 2016 fece 611 vittime. A distanza di ormai quasi cinque anni da quella tragedia, i parenti delle vittime si sono costituiti in vari comitati, presieduti da avvocati, che continuano a battersi per ottenere gli indennizzi che spesso servono anche per affrontare le spese dei vari processi.

"C’è una proposta di legge presentata dall’onorevole Stefania Pezzopane, depositata il 15 gennaio 2019 e accompagnata da proposte analoghe - spiega sulla pagina facebook dell’associazione 3.36 per Barbara & Matteo Gianlorenzi - il cui iter di esame è in stallo in commissione Ambiente. Ci auguriamo che il parlamento riesca a trovare il tempo per esaminare ed approvare l’iniziativa legislativa. Capiamo che il problema sono le risorse, visto il numero rilevante delle vittime del terremoto, ma è assurdo che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B".

Cla.Lat.