Videocamera nascosta nella felpa all’esame per la patente

Il giovane era in contatto con una donna ferma in un’auto nel parcheggio. Sono stati denunciati per frode dalla polizia

Un esame della patente

Un esame della patente

Perugia, 12 maggio 2022 - Non sembrerebbe essere una trovata casuale, tantomeno estemporanea, quella di un 27enne bengalese che all’esame per la patente si è presentato con una microtelecamera nascosta nella felpa. Sistema che gli permetteva di comunicare con l’esterno per avere le risposte. Ma la donna ecuadoriana fermata dalla sezione di polizia giudiziaria della polstrada, all’esterno della Motorizzazione di Perugia, che è risultata essere in collegamento con il candidato, sarebbe solo l’intermediaria di altri che avrebbero provveduto a fornire al 27enne la felpa speciale, ma anche le risposte giuste che la donna avrebbe poi comunicato in un passaggio di comunicazioni in tempo reale.

Sembrava un piano perfetto, ma il bengalese si è fatto scoprire. All’ingresso degli uffici provinciali della Motorizzazione, il suo passaggio aveva fatto entrare in funzione il metal detector. E poi, durane la prova, gli esaminatori avevano percepito un fruscio sospetto, come di una comunicazione via radio, di cui avevano ritenuto lui l’origine e per questo avevano allertato la polizia. Alle prove scritte si sono presentati quindi gli agenti della polizia stradale di Perugia che al termine della prova d’esame, hanno controllato il sospettato.

Dal controllo è spuntata fuori la microtelecamera con sistema di altoparlante, antenna e batteria di alimentazione, nascosta nella felpa. Il dispositivo, è stato accertato, come detto, consentiva all’uomo di comunicare con la presunta complice per avere le risposte esatte ai quiz. Gli agenti l’hanno trovata a bordo di un’auto, parcheggiata fuori dalla Motorizzazione. Ha provato ad allontanarsi senza farsi fermare dagli agenti, ma non c’è riuscita. La donna, cittadina ecuadoriana, è stata fermata ed è risultata essere l’intermediario tra il candidato ed altre persone che avevano fornito sia la felpa con la strumentazione, sia le risposte esatte. I due sono stati denunciati, in concorso tra loro, per tentata induzione in errore di pubblico ufficiale, ovvero l’esaminatore dell’Ufficio Motorizzazione Civile, e frode in esame per il conseguimento della patente di guida. Sono tutt’ora in corso le indagini per risalire a tutti i responsabili del tentativo di truffa. La tipologia di apparecchiature hi-tech utilizzate e l’abilità nel camuffarle all’interno di una felpa, suggeriscono agli investigatori, come detto, l’ipotesi che dietro la frode, possa celarsi un gruppo ben strutturato per far conseguire a cittadini stranieri "patenti facili" dietro il pagamento di somme di denaro.