Vaccini ai 70enni e prenotazioni. Medici subissati: "E’ un delirio"

I dottori di nuovo presi d’assalto dai propri pazienti. "Regione e farmacie fanno lo scaricabarile" Ma i farmacisti non ci stanno: "A noi risulta il contrario, vengono inviati tutti qui per gli appuntamenti"

Vaccini anticovid (foto Crocchioni)

Vaccini anticovid (foto Crocchioni)

Perugia, 7 aprile 2021 - "E’ un delirio totale" . Usa una frase forte il vicepresidente dell’Ordine dei medici di Perugia, Tiziano Scarponi, che è anche medico di famiglia e quindi in prima linea per la lotta contro il Covid e le relative vaccinazioni. Ieri infatti c’è stato l’ennesimo assalto alla categoria per i motivi più disparati. Ma anche le farmacie hanno avuto il loro bel da fare, con tante persone in fila ad attendere. Al punto che sui social si è consumato uno scontro tra medici e farmacisti. La situazione ieri è apparsa complicatisima a causa del sistema di prenotazioni andato in tilt (servizio nella pagina successiva).

Le parole di Scarponi riassumono al meglio la situazione. "Il portale regionale dei vaccini – spiega – dovrebbe far registrare da oggi i familiari conviventi e cargiver di ultrafragili, ma spesso non ci si riesce e il portale invita a contattarci. I farmacisti quando non riescono a registrare qualche paziente sempre nel portale della regione lo inviano a noi. I vari Tg e testate giornalistiche invitano gli ultrasettantenni a contattarci per prenotarli alla vaccinazione quando abbiamo solo 11 dosi per medico e dobbiamo questionare perché non possiamo vaccinarli. Ma il problema più grande è far capire che avere un’esenzione per patologia specifica non significa ’ipso facto’ appartenere alla categoria degli ultrafragili. Questa dà adito a un contenzioso continuo, come se volessimo negare dei diritti e questo sta comportando delle grosse conflittualità con i nostri pazienti. Così non si può andare avanti" sentenzia il vicepresidente dell’Ordine.

E sono decine e decine i medici-colleghi che lo appoggiano. Ma non basta, perché i dottori in queste ore sono alla prese con il ritiro di una fiala di Astrazeneca che contiene 11 dosi e devono prendere appuntamento con 11 pazienti e qualcuno di riserva tra i loro 140/150 settantenni. Poi la stessa cosa va fatta con gli 80enni che sono bloccati in casa e che vanno vaccinati a domicilio, poi ci sono i pazienti quotidiani che si presetano in ambulatorio e quelli che chiedono se possono essere vaccinati o meno. Il carico è obiettivamente enorme ed è evidente che c’è qualcosa che non va: la Regione dovrebbe intervenire quanto prima.

Ma a prendere le difese delle farmacie pensa Silvia Pagliacci, presidente di Federfarma Perugia: "Ma chi si lamenta di più vince qualcosa? – chiede a Scarponi – No, perché se no inizio anche io nel mio profilo, e così posso dire di aver partecipato. Ad oggi, provato testualmente, i medici di famiglia dicono: ""ndate in farmacia a prenotare, mai viceversa. Peccato che per prenotare il caregiver nel sistema prima bisogna andare sul portale ed “accoppiare” il codice fiscale del paziente fragile e del suo caregiver. E chi sa andare sul portale, non viene di certo in farmacia a prenotare perché se lo fa da solo. Morale? Stamane tutti in farmacia tanto gli facciamo tutto noi". E infatti ieri non sono state poche le farmacie con gente ad attendere in fila...