Una Cassa di Risparmio in salute: "Piano industriale di rilancio"

I sindacati plaudono alle strategie illustrate da Mediocredito Centrale: esclusi esuberi e chiusure di filiali

Una Cassa di Risparmio in salute: "Piano industriale di rilancio"

Una Cassa di Risparmio in salute: "Piano industriale di rilancio"

Un piano industriale per conquistare nuovi spazi di mercato e consolidare la propria presenza strategica nel centrosud. Mediocredito Centrale, di cui fanno parte Banca del Mezzogiorno, ex Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Orvieto, ha esposto a Fabi e agli altri sindacati il nuovo piano industriale 2024-2027. Nessuna chiusura di filiale e nessun esubero. È prevista, invece, una crescita sostenibile con valorizzazione delle risorse umane. Investimenti importanti anche in tema nuove tecnologie. Alle trattative coi sindacati sarà però affidata la gestione dei distacchi, circa 350, di personale da Banca del Mezzogiorno e Cassa di Risparmio di Orvieto a Mediocredito Centrale. "Finalmente un piano industriale di rilancio e con una crescita sostenibile. Come sindacati abbiamo chiesto l’impegno a nuove assunzioni e la chiusura anticipata della solidarietà che ancora pesa sui colleghi della ex Popolare di Bari" commenta il segretario nazionale Fabi, Giuliano Xausa. Il mese scorso erano stati approvati i bilanci di entrambe le banche che ne avevano attestato il buono stato di salute derivante dalla gestione di Mediocredito Centrale, socio di controllo di entrambi gli istituti. Banca del Mezzogiorno aveva registrato un utile netto pari a 9,87 milioni euro. Allo stesso modi i risultati approvati dal consiglio di amministrazione di Cassa di Risparmio di Orvieto hanno confermato un utile netto pari a 7,81 milioni euro. Il risanamento della banca orvietana sta producendo effetti positivi anche sulla partecipazione di minoranza che è detenuta dalla fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, la cui quota azionaria nella spa èscesa a circa il 15 % del capitale totale dal momento che la fondazione, guidata daMario Mari, aveva ritenuto di non aderire all’aumento di capitale per sostenere il rilancio.

Cla.Lat.