
Invocare l’aiuto dell’Altissimo per scongiurare l’approvazione di una legge che spacca il Paese e accende gli animi. Là dove rischiano di non arrivare maggioranze parlamentari di incerta consistenza, può sbaragliare gli avversari la potenza dell’intervento divino e la strada maestra per conseguire il risultato politico è la recita del rosario. Ne è convinta l’assessore comunale della Lega ai servizi sociali, alla scuola e alle pari opportunità, Angela Maria Sartini che, nella propria pagina facebook, ha pubblicato un appello comune a recitare "Il santo rosario contro il decreto Zan". La Sartini riporta anche una frase attribuita a suor Lucia di Fatima che recita: "Verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e di Satana sarà sul matrimonio e la famiglia. E coloro che lavoreranno per il bene della famiglia sperimenteranno la persecuzione e la tribolazione. Ma non bisogna avere paura perchè la Madonna gli ha già schiacciato la testa".
A riprendere questo post datato 13 luglio è stato l’ex assessore al bilancio della vecchia Giunta Massimo Gnagnarini, uno che di gaffe on line se ne intende, essendo stato costretto a dimettersi per aver parlato delle persecuzioni contro i rom attuate dallo “Zio Adolf“. Gnagnarini ha pubblicato a sua volta un post chiedendo al sindaco di prendere posizione sull’uscita dell’assessore.
Inevitabilmente si è accesa subito la polemica, per ora solo telematica, ma dai toni piuttosto aspri. Numerosi, spesso offensivi e censurabili, sono stati i commenti rivolti all’indirizzo dell’assessore Sartini contro la quale si è scatenato un tiro al bersaglio, tra chi l’ha accusata di far uso di sostanze stupefacenti e chi ha invocato un trattamento sanitario obbligatorio. Le sue posizioni all’insegna di una inflessibile ortodossia cattolica l’hanno del resto fatta oggetto anche nel passato di offese pesanti, ben al di là del confronto di idee.
il tentativo di delegittimarla per azzoppare la Giunta guidata dal sindaco Roberta Tardani è sempre andato a vuoto. Sartini non farà la fine di Gnagnarini mentre gli insulti finiranno in tribunale, in una sovrapposizione tra di politica, religione e giustizia come è ormai raro vedere.
Cla.Lat.