
I soggetti coinvolti nel protocollo d’intesa firmato ieri a Capanne
Il carcere non è solo detenzione, ma rieducazione. Con percorsi riparativi in grado di restituire dignità, creando legami con la società e aprendo a percorsi concreti di riscatto e rieducazione. E’ questo il senso del protocollo d’intesa interistituzionale firmato ieri alla Casa Circondariale di Capanne. Accordo nato con l’obiettivo di promuovere l’inclusione di minori e adulti – anche in fase detentiva – attraverso percorsi sportivi, educativi e di utilità sociale. Strumenti concreti finalizzati al reinserimento, alla rieducazione e alla riduzione della recidiva. Il protocollo, valido per un anno e rinnovabile, prevede un tavolo tecnico interistituzionale semestrale per monitoraggio, promozione di best practice e miglioramento continuo.
Il protocollo coinvolge una rete di soggetti pubblico-privati: Uffici Giudiziari del distretto di Perugia, Comune di Perugia, Coni Umbria, Direzione della Casa Circondariale, Ordine degli Avvocati, Centro per la Giustizia Minorile Toscana‑Umbria, Ufficio Servizio Sociale e Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Perugia. Stabilisce obiettivi, ruoli e modalità operative, monitoraggio e valutazione dell’impatto. Gli obiettivi principali sono quelli di permettere a minori e adulti sottoposti a procedimento penale, anche in detenzione, di partecipare a attività sportive e utili alla collettività, con particolare attenzione alla tutela delle persone con disabilità.
Per i minorenni, viene valorizzata la dimensione educativa e formativa; per i maggiorenni, il percorso verso il reinserimento sociale e distanziamento da contesti a rischio. "Serve un impegno concreto su due fronti: il lavoro e lo sport – ha Sergio Sottani, procuratore generale –. Il carcere è degradante e dobbiamo garantire ristoro, ma anche responsabilizzare le persone che devono essere risocializzate. Dentro quella realtà non-luogo lo sport – agonismo e rispetto – è simile al lavoro: può offrire disciplina, dignità, senso di sé."
"Ero particolarmente stupito della partecipazione dei colleghi magistrati, ma ora il territorio mostra grande attenzione al carcere" ha aggiunto il direttore Dap, Ernesto. "È un onore che un mio assessore (Pierluigi Vossi, ndr) abbia elaborato questo protocollo – ha detto la sindaca, Vittoria Ferdinandi –, che unisce enti locali, terzo settore e magistratura per ricostruire ciò che è stato danneggiato. Lo sport è ponte verso la disciplina, le regole, la gestione delle emozioni. Il Comune c’è: a Perugia la riabilitazione deve diventare realtà."