Le Rsu del Tubificio di Terni e le segreterie territoriali di Fim-Fiom-Fismic hanno concluso il ciclo di assemblee dei lavoratori dopo 9 mesi dallo scorporo da Acciai Speciali Terni. Le assemblee hanno riportato lo stato di preoccupazione dei lavoratori in merito ai volumi produttivi, agli investimenti, all’organizzazione del lavoro, manutenzioni , ricambi e alla salute e sicurezza. "Insieme ai lavoratori si è giudicata positivamente l’operazione dello scorporo, provando a cogliere un’opportunità per quello che ha sempre rappresentato il Tubificio di Terni. Comunque – dicono i sindacati –, quella scelta, doveva certamente essere rafforzata all’interno di un piano industriale più complessivo e dettagliato. Il tempo trascorso oggi impone un cambio di paradigma ed è urgente una discussione che indichi come il Tubificio di Terni torni ad essere strategico nel gruppo Ast – Arvedi e nell’intera filiera del tubo. Ormai deve finire l’emergenzialità In maniera rapida auspichiamo quindi, che l’azienda esca da una gestione verticistica e coinvolga tutti i lavoratori in un chiaro progetto di rilancio, iniziando con un percorso di confronto con i rappresentanti dei lavoratori, altrimenti si rischia un irreversibile irrigidimento e una escalation dello stato di agitazione che di fatto si è generato tra i lavoratori".
CronacaTubificio di Terni, Preoccupazione dei Lavoratori per il Rilancio
Tubificio di Terni, Preoccupazione dei Lavoratori per il Rilancio
Le RSU e le segreterie sindacali hanno concluso le assemblee dei lavoratori del Tubificio di Terni. Preoccupazione per volumi produttivi, investimenti, salute e sicurezza. Urgente un piano industriale per rilanciare l'azienda e coinvolgere i lavoratori in un progetto di confronto.
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