REDAZIONE UMBRIA

Truffa sulle rinnovabili, c’è una condanna

Due anni a uno degli amministratori delle “Distillerie Di Lorenzo“ finiti a giudizio, assolto l’altro. I tre milioni dovranno essere restituiti

Una condanna, un’assoluzione, un risarcimento da 25mila euro e la restituzione dei tre milioni ottenuti illecitamente. La vicenda della presunta truffa ai danni del Gse, il Gestore dei Servizi Energetici, da parte delle Distillerie Di Lorenzo arriva al capolinea. Ieri pomeriggio la lettura della sentenza di primo grado: uno dei due amministratori, Gianluca Di Sarno, è stato condannato a due anni per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Assolta dalla stessa accusa Irma Di Sarno. Secondo il capo d’imputazione "gli amministratori della Distillerie Di Lorenzo, con "artifizi e raggiri consistiti nel fornire... false dichiarazioni attestanti il possesso dei requisiti per il riconoscimento della qualifica di Iafr (Impianto alimentato da fonti rinnovabili) ai fini della concessione degli incentivi, inducendo in errore il Gse (Gestioni dei Servizi Energetici, ndr) sulla consistenza e sul sistema di funzionamento dell’impianto, si procuravano un ingiusto profitto derivante dall’illecito incasso dei contributi erogati pari a 3.532.360,12 euro con corrispondente danno per il Gse". Quei tre milioni di euro che ora, come prevede la sentenza, dovranno essere restituiti al Gestore dei servizi energetici.

I fatti risalgono al 2013. Pubblico ministero, Manuela Comodi. Parti civili nel nel procedimento sono il Comitato “I Molini di fortebraccio“ (dalla cui denuncia era partito tutti) e il Wwf, che si sono costituite tramite l’avvocato Valeria Passeri. Parti offese il Ministero dell’Ambiente e la Regione dell’Umbria. Tutti prescritti i reati ambientali. "Come sempre purtroppo – sottolinea l’avvocato Passeri – i reati ambientali sono prescritti, pertanto lo sforamento del parametro polveri è rimasto impunito. Sarà sempre così se la politica non interviene seriamente sulla breve prescrizione di questi gravi illeciti che incidono sulla pubblica salute".

Annalisa Angelici

Luca Fiorucci