Terrorismo, Eder verso l’estradizione

L’udienza per una decisione in merito è stata fissata al 19 dicembre. Lui si difende: "Sono qui da turista"

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Maximilian Eder è ritenuto dall’autorità giudiziaria tedesca, insieme agli altri ventiquattro arrestati il 7 dicembre, parte di un movimento terroristico di estrema destra che stava pianificando un assalto al Bundestag, il parlamento tedesco.

L’intenzione, secondo gli investigatori, era quello di sovvertire il potere democratico, facendo ritornare la Germania all’ordinamento del Reich del 1871. Eder, nello specifico, avrebbe avuto il compito di reclutare nuove forze da aggregare nelle fila dei Cittadini del Reich. Un movimento che conterebbe già oltre 20mila militanti.

La sua attività sarebbe proseguita anche a Perugia, dove è stato arrestato dalla Digos in esecuzione di un mandato di arresto europeo.

Al giudice della Corte d’appello, di fronte al quale si è presentato venerdì per la convalida del provvedimento assistito dall’avvocato Barbara Rosati, ha detto di essere a Perugia da turista, un viaggio di piacere, insomma, nessun altro motivo. In Umbria, è stato ricostruito, è arrivato da Ancona, proveniente dalla Croazia. Una delle ipotesi, da vagliare, è che il suo viaggio nell’area balcanica possa essere stata motivata dalla ricerca di armi da impiegare nel golpe.

Eder è un ex ufficiale dei reparti speciali dell’esercito tedesco, molti degli aderenti la movimento di estrema destra provengono da quegli stessi ambienti. L’indagato, che in una settimana di soggiorno in albergo, si è spostato molto raramente e per brevi periodi, senza avere incontri, di fatto respinge le accuse. E presto lo potrebbe fare davanti agli investigatori tedeschi che lo attendono.

Il 19 dicembre, infatti, è prevista l’udienza per la sua estradizione dopo che la Corte d’appello ha accolto la richiesta del procuratore generale Sergio Sottani di convalidare l’arresto e disporre la custodia in carcere, in particolare per il rischio di fuga.

Intanto la procura di Perugia prosegue nelle verifiche per chiarire la presenza dell’ex militare proprio nel capoluogo umbro, se ci fossero contatti sul territorio ed eventuali connessioni con movimenti estremistici italiani.