Si riapre la vertenza del Pmal (Polo mantenimento armi leggere). " L’ex Fabbrica d’Armi rischia la chiusura e la perdita di oltre 400 posti di lavoro entro il 2023" tuonano Cgil, Cisl e Uil di categoria, che da anni rilanciano inutilmente la questione. "Chiediamo – continuano i sindacati – al sindaco Latini, alla governatrice Tesei e al Ministero della Difesa di attivarsi urgentemente per la realizzazione di un concreto rilancio funzionale e occupazionale". Si chiede in particolare l’assunzione a tempo indeterminato di 300 giovani in tre anni e la costituzione nella Fabbrica d’Armi di un Centro di formazione rivolto sempre al mondo giovanile, per la preparazione di concorsi pubblici o per l’accesso al settore privato. Venerdì il senatore Simone Pillon (Lega) – , capogruppo della Commissione Giustizia a Palazzo Madama, è stato in visita ufficiale al Pmal, ricevuto dal direttore, il generale Vincenzo
Sanfilippo.
"Il senatore Pillon – fa sapere il Carroccio – ha espresso la vicinanza delle istituzioni e del partitito al lavoro instancabile, prezioso e costante delle Forze Armate. E’ intervenuto anche riguardo la situazione della struttura, dove è necessario procedere con un adeguato ricambio generazionale per impedire che le competenze acquisite ed il know-how della maestranze si vadano a perdere con il pensionamento degli attuali dipendenti".