
L'area del centro servizi di Maratta
Terni, 11 aprile 2016 - Il Consorzio per le aree industriali di Terni, Narni e Amelia TNS è un ente consortile che mette insieme i Comuni di Terni, Narni e Spoleto, la Provincia di Terni e la Regione Umbria per il tramite di Sviluppumbria. Avrebbe dovuto favorire l'insediamento di realtà produttive in aree industriali dismesse o su terreni appositamente individuati, e invece dal 2008 a tutto il 2015 ha accumulato 25.422.949,00 euro di perdite. Soldi che adesso i consorziati sono chiamati a rimettere nelle casse dell'ente al fine di consentire la positiva chiusura della liquidazione avviata nel 2013. E' tutto scritto nero su bianco nel bilancio del TNS chiuso al 31 dicembre 2015 e approvato a febbraio scorso. "Deve essere chiaro - scrivono i liquidatori - che senza il versamento della quota di propria spettanza relativa alle perdite accumulate negli ultimi esercizi, compresa quella del 2015, la liquidazione non è in grado di pagare i debiti accumulati in anni di gestione degli amministratori". Ma i consorziati, appunto, non sarebbero altri che che i Comuni, la Provincia e Sviluppumbria. E tra i Comuni c'è quello che Terni che ha già una pesante situazione di bilancio. Le perdite che i consorziati dovrebbero coprire sarebbero così ripartite: 6.536.240 ciascuno per i Comuni di Terni e Narni; 3.635.482 per il Comune di Spoleto; 2.178.747 per la Provincia di Terni; 6.536.240 per Sviluppumbria.
Chi paga? Saranno in grado i Comuni di mettere questi soldi? Anche perchè dalla lettura dell'ultimo bilancio emergono ulteriori particolari. A gennaio 2016 l'assemblea dei soci del TNS dette mandato a due professionisti di effettuare una ricognizione per l'individuazione delle responsabilità che hanno condotto il TNS a uno stato di così pesante difficoltà. Tale decisione perché "lo stato di illiquidità del Consorzio era da tempo evidente (cfr. nota integrativa al bilancio 2015)". E l'esito della ricognizione lo si è avuto pochissimi giorni fa quando l'attuale presidente di Sviluppumbria, Gabrio Renzacci, ha inviato una richiesta di risarcimento per complessivi 10 milioni di euro agli amministratori del TNS in carica negli anni precedenti alla messa in liquidazione. A questi amministratori viene dunque chiesto di rispondere in solido della gestione del Consorzio, ma si tratta di figure che in gran parte si sono ritrovate alla guida del TNS in virtù di una delega della politica. Possibile supporre, dunque, che anche questi 10 milioni si riflettano in qualche modo sui bilanci degli enti che costituiscono il Consorzio?
Il nodo Ici e Imu C'è dell'altro. Il Consorzio per le aree industriali Terni Narni Spoleto si occupava anche di acquisire terreni da mettere poi a disposizione del mercato industriale per favorire nuovi insediamenti produttivi. Secondo quanto affermano i liquidatori il Consorzio, però, dal 2003 in poi su questi terreni non avrebbe pagato ingenti quote di Ici e Imu che, come noto, costituiscono una parte importantissima dei bilanci municipali. "La decisione di non procedere al pagamento dell'imposta - scrivono i liquidatori nella nota integrativa al bilancio 2015 - è stata presa perchè gli amministratori ritenevano e hanno ritenuto, sino alla messa in liquidazione del Consorzio, che quest'ultimo, al pari degli altri consorzi tra enti locali, nonchè per la funzione istituzionale svolta, fosse esentato dal pagamento dell'imposta. Sono seguiti ricorsi in Commissione tributaria che hanno avuto esito negativo per il Consorzio, definito soggetto non contemplabile tra quelli esonerati dal pagamento dell'imposta perchè partecipato anche dalla Sviluppumbria S.p.A. a sua volta partecipata (a suo tempo, ndr) anche da privati". Ma non è ancora tutto. Quando Sviluppumbria modificò il suo assetto societario diventando a totale capitale pubblico "TNS - affermano ancora i liquidatori - ha presentato ai Comuni soci istanza per il riconoscimento della esenzione dei pagamenti dell'imposta sugli immobili, ma i Comuni (peraltro consorziati) hanno rigettato l'istanza!".
La legge regionale non attuata Dulcis in fundo, c'è la questione della legge regionale numero 17 del 26 novembre 2015 relativa all'assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario del 2015 e di quello pluriennale 2015/2017 della Regione, provvedimento con il quale la stessa Regione acquistava a debito immobili del Consorzio TNS (un'area industriale a Maratta, Terni; una area industriale a San Giacomo di Spoleto; il complesso edifici Centro servizi Maratta a Terni) per un valore complessivo non superiore a 7,5 milioni di euro. Una questione che aveva destato le attenzioni della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Grazia Carbonari che all'epoca battagliò non poco sull'argomento. Secondo la Carbonari la Regione coi soldi dei cittadini stava in qualche modo salvando il Consorzio per lo sviluppo delle aree industriali. Ma a tal proposito i liquidatori del Consorzio nel bilancio 2015 scrivono: "Il ricavato, pari a complessivi 7,5 mlioni di euro (non è chiaro se al netto o al lordo delle imposte indirette) consentirebbe alla liquidazione l'attivazione di transizione e accordi di ristrutturazione dei debiti. Ad oggi la legge non è stata ancora attuata".