
Sarebbero alcune centinaia le famiglie perugine che sono rimaste improvvisamente senza riscaldamento. E che adesso stanno correndo ai ripari, per rimediare a una situazione di cui sono incolpevoli. Senza contare che almeno tre scuole, al rientro in classe stamattina, dovranno rimanere al freddo. E’ la storia del teleriscaldamento di Perugia, progetto avviato dieci anni fa, e che adesso è stato sospeso per una serie di motivi diversi, di carattere burocratico o tecnico (il condizionale è però d’obbligo).
Le zone interessate zone sono quelle della Pallotta, Fonti Coperte, piazzale Giotto, via Palermo, via Caduti del Lavoro, via Ruggia, Borghetto di Prepo e altre zone limitrofe, mentre le scuole interessate sono la Carducci-Purgotti (che ha comunque l’alternativa con le pompe di calore) e l’Infanzia Montessori. Alcune famiglie si stanno organizzando per riavviare il vecchio impianto o per montare nuovi bruciatori,. Sul caso ha anche presentato un’interrogazione in Consiglio comunale il Pd, dato che Palazzo dei Priori faceva parte della società partecipata che a suo tempo aveva in carico il teleriscaldamento e anche perché ha in gestione le scuole.
Ma cosè prima di tutto e come funziona questo sistema di teleriscalldamento? E’ una forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione attraverso reti di tubazioni coibentate (perlopiù interrate) di acqua calda, surriscaldata o vapore, proveniente da una grossa centrale di produzione. Con tale sistema l’acqua arriva alle abitazioni operando negli impianti di riscaldamento o raffreddamento, e successivamente ritorna alla stessa centrale a una temperatura più bassa o più alta.
Nel 2011 (ma il progetto venne avviato nel 2008) la centrale elettrica a cogenerazione venne inaugurata a Prepo, sotto il parcheggio della sede perugina della Figc (che è completamente estranea alla vicenda) e portò subito acqua calda e calore a 45 famiglie.
L’impianto di teleriscaldamento fino a qualche tempo fa era in gestione alla Sienergy Project srl. Ora come detto l’appalto è stato aggiudicato poche settimane alla Energia Verde Italia Srl. Tra l’altro nel 2013, la vicenda finì al centro di una indagine della procura, dopo un esposto di alcuni abitanti della zona, rispetto all’insediamento edilizio dell’impianto. I consiglieri comunali del Pd, Nicola Paciotti e Sarah Bistocchi, chiedono "quali provvedimenti è possibile adottare per far fronte al fatto che diverse zone della città, con l’inverno ormai alle porte, si ritrovano senza riscaldamento".
M.N.