REDAZIONE UMBRIA

Tabacco, ora l’accordo con Deltafina fa paura

L’intesa dei giapponesi TJI con la multinazionale è una grande incognita. I produttori dell’Altotevere: "Temiamo di essere esclusi dal mercato"

Dopo la notizia di che "TJI ha individuato un nuovo partner commerciale, Deltafina, in grado di assicurare all’azienda di mantenere il rapporto con il territorio e di poter prevedere un maggior investimento per il futuro", crescono i timori in Altotevere. La Japan Tobacco International, infatti, è stata la partner storica di Tti, trasformatori tabacco italiani un consorzio che riunisce oltre 170 agricoltori per circa 300 posti di lavoro, e c’è chi pensa che questa nuova collaborazione con la multinazionale Deltafina, con sede a Ospedalicchio di Bastia Umbra, ossa escludere la cooperativa dal mercato del tabacco. "Non riusciamo a capire perchè non si prosegue la collaborazione - ha detto Giorgio Burla, direttore di Unitab – come consorzio abbiamo sempre operato e realizzato tutto quello che era possibile seguendo le regole e i dettami di Jti, non capisco come mai ora non venga rifatto il contratto". Burla evidenza come "la Tti è considerata come una fra i migliori fornitori della multinazionale per qualità e per prezzo pagato ai soci". Il futuro è ancora "tutto da costruire: adesso vediamo di capire e poi cercheremo di proseguire: noi non vogliamo chiudere, al contrario di quanto potrebbe accadere in altre realtà, noi vogliamo andare avanti ed è assurdo che una multinazionale ci dia lo stop".

Per questo si appella anche alla politica. "Ci resti al fianco: vogliamo continuare a lavorare". Intanto ieri al Mipaaf c’è stata la prima riunione del tavolo sul tabacco richiesto dalle quattro regioni dove si concentra la maggiore produzione tabacchicola nazionale. Il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha incontrato fra gli altri anche l’assessore all’agricoltura dell’Umbria Roberto Morroni. Al centro del summit un documento di sintesi in cui sono stati evidenziati gli impegni che la filiera è pronta ad assumersi per dare continuità al virtuoso lavoro portato avanti negli ultimi anni e preservare la qualità del prodotto. Per rendere possibile questo le Regioni hanno evidenziato la necessità di convocare un tavolo che coinvolga tutti gli attori del settore così da poter garantire una sostenibilità sia economica che sociale. Tra gli altri punti del documento la richiesta di un riconoscimento per l’aumento dei costi delle materie prime, un adeguamento dei prezzi e la possibilità di avere una prospettiva a medio e lungo termine attraverso contratti pluriennali. Il sottosegretario Centinaio da parte sua ha evidenziato che l’obiettivo condiviso è quello di garantire il mantenimento della produzione, una giusta remunerazione ai coltivatori e lavorare perché il settore possa avere maggiori certezze. La seconda riunione del tavolo è stata fissata il prossimo 13 gennaio.