
Strada Dritta, va tutto storto All’abbandono il tratto del Sentiero Francescano
Problemi di manutenzione e di viabilità alimentano le polemiche e le proteste dei residenti. Stavolta nel mirino delle segnalazioni finisce il tratto cittadino, noto come ’Strada Dritta’ che va dall’incrocio con Via della Piaggiola alla frazione di Ponte d’Assi, del Sentiero Francescano della Pace. È un asse portante per i valori che richiama e le testimonianze che propone, oltre ad ospitare ogni anno migliaia di viaggiatori: nel 2022 sono stati ben 8mila, a conferma del riconoscimento e dell’apprezzamento che il cammino riceve anno dopo anno, soprattutto in un triennio come quello 2023-2026, particolarmente significativo per le celebrazioni francescane perché caratterizzato da centenari importanti. Il tratto è lo stesso percorso da Francesco nell’inverno 1206 – 1207 per raggiungere Gubbio, ospite della famiglia Spadalonga, dopo la rinuncia ai beni paterni. A Gubbio ha indossato il prototipo del saio, ha assistito ai lebbrosi, ha operato la vera svolta della sua vita personale e spirituale.
Con queste premesse è fondamentale un’opera di manutenzione che ne valorizzi e ne rispetti il ruolo e la storia, visto che la situazione allo stato attuale è quella che evidenzia la documentazione fotografica: erba alta sia sulla parte destra che su quella sinistra e piante infestanti che hanno invaso la carreggiata; insomma, un’immagine complessiva che non si addice ad una strada e ad una realtà che intende onorare passato e presente della stessa. Non solo, perché questo quadro generale di degrado incide, stando ad alcune indiscrezioni, sulla quotidianità dei residenti che rinunciano spesso alla tradizionale passeggiata con l’amico a quattro zampe per il rischio di incontri poco graditi.
Un altro argomento di polemica è la decisione, adottata nei mesi scorsi dal Comune, di vietare al traffico, per motivi di sicurezza, il tratto della ’Strada dritta’ e del sentiero francescano che parte dall’incrocio con la Strada di San Rocco. Provvedimento di cui parte dei residenti chiede la revoca per risolvere una situazione di ingabbiamento che penalizza i residenti stessi, impossibilitati a raggiungere le abitazioni o comunque costretti ad un’ampia deviazione per poterci arrivare. E comunque è lo stato di degrado del percorso che fa infuriare.