DANIELE MINNI
Cronaca

Steve Hackett racconta i Genesis. "Una grande band, sono orgoglioso"

Il chitarrista londinese sul palco del Teatro Nuovo ricorda fasti e aneddoti di mezzo secolo d’attività

Steve Hackett sul palco del Teatro

Steve Hackett sul palco del Teatro

Spoleto, 2 giugno 2024 – Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti gremito per Steve Hackett, lo storico chitarrista londinese che ha ripercorso l’ avventura musicale con i Genesis, oltre alla sua musica.

Ad intervistarlo il giornalista Mario Giammetti, autore di oltre 15 libri sul gruppo inglese ed uno dei maggiori esperti internazionali della band. "Tutto nasce quando misi un annuncio sulla rivista Melody Maker. Dopo un po’ Peter Gabriel venne nella casa dove vivevo con i mie genitori e suonammo insieme. Per entrare nel gruppo sarei dovuto andare d’accordo con Mike Rutherford, avrei dovuto suonare la chitarra a 12 corde e quella elettrica ma anche scrivere canzoni".

Hackett ha lavorato con i Genesis fino al 1977 poi, scherzando, dice di "aver prodotto rumore per campare". "Il mio album preferito è “Selling England by the Pound“. lo abbiamo prodotto quando John Lennon aveva iniziato a parlare bene di noi. Con i Beatles condividiamo il fatto che in entrambi i gruppi ci fossero diversi compositori". Hackett parla anche di Peter Gabriel, un artista con una personalità non competitiva che amava cantare le canzoni scritte da lui stesso.

"È stata una grande band – aggiunge –, è trascorso molto tempo ma sono orgoglioso di tutto quello che abbiamo fatto". Hackett ama molto l’Italia: "Non so se gli italiani si rendono conto della bellezza del loro Paese, qui arte e natura si fondono insieme". Svela poi un retroscena dello storico concerto che si tenne a Roma nel 1974: "Eravamo molto contenti perché avevamo venduto 22mila biglietti più di Elton John, ma fui costretto a suonare con una chitarra in prestito perché la mia era stata rubata qualche giorno prima in Svizzera. Comunque mi fu prestata un’ottima chitarra". L’Umbria? "Nel 2010 ho suonato per 30 minuti con una chitarra acustica a Todi, credevo di essere in una fiaba".

Daniele Minni