
Il piccolo Ginkgo biloba, nato dal seme di una pianta sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima, d’ora in poi vivrà nella biblioteca comunale di San Matteo degli Armeni. E’ stato piantato ieri pomeriggio nel Giardino dei Giusti, al culmine di una cerimonia dal fortissimo valore simbolico. Celebrata nella festa perugina del XX Giugno, come segnale di ripartenza e rinascita, in un luogo consacrato alla pace, alla non violenza, al dialogo. "La vita vince su tutto. Questa pianta doveva essere messa a dimora il 26 marzo, per Economy of Assisi con Papa Francesco. Era il picco dell’epidemia e l’inizio di primavera, da quella speranza di ripartenza oggi siamo alla ripartenza della speranza" ha detto Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia, associazione internazionale per la gestione sostenibile delle foreste. E’ lui l’artefice di un’operazione che coinvolto l’Università perugina e il Orto Botanico, dove sono stati propagati i semi di alcuni ‘Hibakujumoku’. "Sono gli alberi bombardati dall’atomica, veri e propri organismi viventi. La mia associazione ha chiesto che Perugia fosse l’hub per distribuire i semi a tutti gli orti botanici europei. Sono già nati 42 esemplari di tre specie". Il Ginko bilova è alto 50 centimetri e ha 2 anni. "Questa pianta vive fino a 500 anni e viene messa nel Giardino dei Giusti, dove per i prossimi cento anni avrà il suo spazio. Nulla è casuale", ha concluso Brunori.
E in effetti nulla è stato casuale neppure nella cerimonia di ieri che ha richiamato tante autorità e si è aperta con la musica dei quintetto d’archi dell’Orchestra da camera di Perugia. Talmente legato al Giappone da avere tre musiciste del Sol Levante. "Ricominciamo a suonare dopo 120 giorni, è una grande emozione" ha detto Simone Frondini, dopo l’introduzione del professor David Grohmann. La parola quindi alle autorità. "Questo è un XX Giugno magnifico e speciale - ha sottolineato il sindaco Andrea Romizi - siamo onorati di ospitare questa pianta che custodiremo per il futuro". Di centralità dell’Università ha parlato il rettore Maurizio Oliviero. "Piantare un albero significa piantare una speranza, da questa cerimonia abbiamo due insegnamenti: il valore della memoria e l’idea della resilienza". L’Ateneo avvia un percorso comune con Umbria Jazz, rappresentata dal direttore artistico Carlo Pagnotta che ha dato appuntamento al 2 luglio: "Annuncerò il concerto del 19 luglio all’Università (con Paolo Fresu, ndr) e quelli di Umbria Jazz dal 7 al 10 agosto". Per la Governatrice Donatella Tesei "questo è un giorno speciale, simbolo di una comunità che sa stare insieme e guardare al futuro". Conclusione con Marco Maovaz e il suo discorso "Dagli Armeni al Ginkgo; per una visione della storia locale".
Sofia Coletti