Sos Monteluce, un degrado a cielo aperto

Pannelli divelti, scritte, mura scrostate nell’area che dopo anni attende l’avvio dei lavori. Il cammino verso la normalità sembra ancora lungo

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Degrado, abbandono e vandali. Così si presenta Monteluce agli occhi di chi si addentra nel comparto che attende l’avvio dei lavori dopo le vicissitudini e il blocco durato anni.

Le foto di Tommaso Crocchioni testimoniano le condizioni in cui si trovano i cantieri sospesi ormai da molto tempo: i pannelli divelti, le scritte, le mura scrostate. Un pessimo spettacolo agli occhi del visitatore o di chi va a prendersi un caffè in piazza Coppoli di cui si farebbe volentieri a meno.

La speranza a questo punto è che i lavori comincino al più presto: la Regione ha annunciato che qualche cantiere potrebbe partire entro fine gennaio, anche se al momento appare più una speranza che una certezza. Di sicuro c’è che la questione è stata sbloccata e che il comparto sarà almeno in parte completato.

Proprio alcuni giorni fa la presidente della Regione, Donatella Tesei, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Paola Fioroni (Lega) aveva spiegato che "il salvataggio di Monteluce è stato finalmente realizzato. Ora parte il rilancio del Fondo che porterà Monteluce ad una nuova vita grazie a lavori per 12 milioni di euro. C’è soddisfazione per una vera e propria impresa in cui ho creduto con forza, coraggio e tenacia. Adesso aspettiamo l’assemblea dei quotisti, con la possibile staffetta tra Bnp e Prelios. Spero che il primo lotto dei lavori, su viabilità e parcheggi, parta a gennaio. E nel 2023 ci aspettiamo lavori su tutti i comparti. Noi confermiamo l’interesse per la Casa della salute – ha aggiunto - siamo in attesa della reciproca volontà di vendita da parte del gestore. E continuiamo a incontrare stakeholders interessati allo sviluppo dell’area. Tutti dovremmo sostenere l’interesse per questa aria. Lo straordinario sforzo fatto dalla Regione per chiudere un’operazione complicatissima non potrà diventare opera stabile senza che Perugia e tutta l’Umbria credano e investano su Monteluce. Sono felice di essere riuscita a coinvolgere a far investire il più grande fondo italiano di settore. Non volevo permettere che nel capoluogo regionale – ha concluso - restasse una ferita così devastante. Sta a tutti noi sostenere questa impresa, accompagnare questo percorso di rilancio complessivo dell’area".