
Sollecito, “no“ della Cassazione
Ancora una sentenza per la vicenda giudiziaria dell’omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia la notte dell’1 novembre 2007. La Corte di Cassazione, infatti, ha respinto il ricorso presentato da Raffaele Sollecito che chiedeva di essere risarcito per l’ingiusta detenzione subita, sollevando la questione della responsabilità civile dei magistrati. Il ricorso era già stato respinto dal Tribunale civile e dalla Corte d’appello di Genova, poiché l’ultima sentenza di merito sul delitto di Perugia era stata emessa dai giudici fiorentini (Genova è competente su Firenze). Come noto, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, dopo essere stati condannati in primo grado per l’omicidio, erano stati definitivamente assolti dalla Cassazione dopo un appello bis svoltosi a Firenze e dopo che i due avevano trascorso quasi 4 anni in carcere, prima che sopraggiungesse la prima sentenza di assoluzione – in appello a Perugia – e che i due venissero rimessi in libertà. Come la Corte d’appello di Genova, la Cassazione ha confermato il rigetto della richiesta di risarcimento di Raffaele Sollecito che ha incentrato la sua istanza sulla responsabilità civile del magistrato, introdotta nel 2015 a modifica parziale della legge Vassalli. Richiesta rigettata perché non può avere applicazione retroattiva, come in questo caso. Sollecito ha ancora pendente il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.