
Siamo una regione di persone in fila. L’Istat calcola le attese degli utenti. Alla Asl il 40% supera i 20 minuti
Nel 2023 poco più del 50 per cento (54,4%) degli umbri con più di 18 anni si è recato in una delle due Asl (395mila persone), il 30,2% all’Anagrafe (oltre 219mila) e poco più del 60% (63) alla Posta (450mila). E’ il risultato di un’indagine Istat "Aspetti della vita quotidiana" riguardante gli over 18enni, che svela come la nostra regione sia la prima per percentuale di chi si reca in un’Azienda sanitaria, anche se nel tempo si assiste ad una graduale diminuzione dell’accesso fisico a questi servizi. Rispetto al 2022 comunque si registra una sostanziale stabilità di quanti si recano in presenza alla Asl, all’Anagrafe e alla Posta.
Il superamento dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 ha ripristinato infatti in parte le abitudini di accesso fisico a questi servizi sebbene per nessuna delle prestazioni erogate si sia ritornati al livello del 2019 e, in generale, degli anni che hanno preceduto la pandemia.
Interessante anche notare quali siano i tempi di attesa delle persone: alle Asl solo il 19,3% aspettano meno di dieci minuti, mentre quasi il quaranta (39,8) attende oltre venti minuti. Per 7 utenti su 10 gli orari sono comodi, mentre il 32,4% vorrebbe modificarli.
Attese migliori all’Anagrafe: 3 su dieci aspettano fino a dieci minuti, il 31,8 oltre venti minuti. Quanto alle Poste il servizio più utilizzato è quello del ritiro pensioni (39,7 per cento) con un’attesa che però supera i venti minuti. La media italiana per il ritiro dell’assegno mensile è però più alta, 48,3%. Ma c’è chi sta molto peggio di noi: oltre la metà degli utenti residenti in Sicilia ad esempio attende oltre i 20 minuti per tutti i servizi degli uffici postali mentre per il solo ritiro delle pensioni la quota raggiunge il 66%.
Ci sono poi altri aspetti presi in esame: grazie ai dati dell’indagine è possibile analizzare la quota di famiglie che dichiarano difficoltà (un po’ o molta) a raggiungere alcuni servizi di pubblica utilità, compresi alcuni di tipo commerciale. Nel 2023 il 17,9% delle famiglie umbre raggiunge con molti problemi le farmacie del territorio, il quinto dato peggiore a livello nazionale. Le maggiori criticità sotto questo punto di vista emergono nel Sud (17,8%), seguono le Isole (14,2%) e il Centro (13,8%), con l’Umbria che è però maglia nera. A livello regionale si raggiungono picchi di famiglie in difficoltà in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (24,9%), in Calabria (23,5%) e in Campania (22,5%). Va meglio per i pronto soccorso, dove il 50,4% degli over 18enni intervistati nella nostra regione dichiara di avere difficoltà nel raggiungerlo: le percentuali più elevate si evidenziano al Sud (circa sette punti percentuali più della media nazionale), seguito dalle Isole e dal Centro (rispettivamente, 52,7% e 52,4%).
E infine nonostante la massiccia presenza di centri commerciali, gli abitanti in Umbria nel 26,6 per cento dei casi (uno su quattro) raggiunge con difficoltà i supermercati, sesta peggiore regione in Italia.