Sesso in chat, 'Don Vincenzo incontrò uno dei minori'

Il prete di San Feliciano conosceva uno dei minori coinvolti nell’inchiesta. In passato lo aveva incontro di persona in Sicilia

Don Vincenzo Esposito è in carcere a Spoleto

Don Vincenzo Esposito è in carcere a Spoleto

Perugia, 31 agosto 2021 - «Don Vincenzo Esposito conosceva uno dei minorenni coinvolti nell’inchiesta e in passato lo aveva incontrato di persona". Emergono nuovi particolari ora che l’ex parroco di San Feliciano si dice pronto a rispondere alle domande del giudice. Vuole parlare ad un mese dall’arresto in carcere con l’accusa di prostituzione minorile e pedopornografia, dopo essersi inizialmente avvalso della facoltà di non rispondere.

Nella videoconferenza, via webcam tra il carcere di Spoleto e il palazzo di giustizia di Palermo che si svolgerà la prossima settimana, il prete spiegherà anche il collegamento – emerso dalle intercettazioni telefoniche e dalle ricariche Postepay – tra lui e i quattro giovani di Termini Imerese a cui avrebbe chiesto immagini erotiche via cellulare in cambio di qualche decina di euro. E proprio su questo aspetto c’è un nuovo elemento, infatti l’ex parroco del borgo di pescatori nel Comune di Magione avrebbe incontrato in passato almeno uno dei quattro minorenni coinvolti e questo incontro sarebbe avvenuto proprio a Termini Imerese in occasione di una visita di Don Vincenzo al suo paese natale, Caltavuturo (Palermo) che dista soli 40 minuti di auto, dove tra l’altro prima di essere ordinato sacerdote don Vincenzo aveva avuto l’incarico di guardiano del convento di Santa Maria di Gesù.

In questa occasione il religioso avrebbe incontrato la madre del ragazzo - la donna finita ai domiciliari con le medesime accuse del prete - e lo stesso giovane, l’unico dei quattro che avrebbe visto in volto secondo quanto sostenuto dall’indagato. Al suo legale Renato Vazzana, don Vincenzo ha raccontato di essere entrato in contatto con questa famiglia per aiutarla economicamente "li ha aiutati perché erano in difficoltà, attraverso il reperimento della spesa alimentare e di alcune vettovaglie. Don Vincenzo – ha proseguito il legale – continua a dichiararsi innocente rispetto alle accuse che gli vengono mosse e già nei prossimi giorni è pronto a chiarire con il giudice". Poco prima di Ferragosto il parroco aveva chiesto di essere scarcerato e di essere inviato agli arresti domiciliari nella canonica di San Feliciano che nel frattempo è stata anche oggetto di un raid da parte di ignoti, ma il gip Fabio Pilato ha respinto l’istanza lasciando in cella il reverendo. Anche il Vaticano nel frattempo ha avviato l’ "investigatio previa" per decidere se il sacerdote va espulso o no dalla Chiesa. Sara Minciaroni