Sequestrati 20 milioni di euro a Unicusano, università del patron della Ternana Bandecchi

Operazione della Guardia di Finanza. La società rossoverde non è oggetto di provvedimenti

Stefano Bandecchi, presidente della Ternana

Stefano Bandecchi, presidente della Ternana

Roma, 19 gennaio 2023 - Sequestro da 20 milioni di euro per l'università Unicusano, di proprietà del patron della Ternana Stefano Bandecchi. Il sequestro è avvenuto a Roma a opera dlela Guardia di Finanza, che hanno presentato a Bandecchi un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche «per equivalente», di beni per un valore superiore a 20 milioni di euro, pari all'imposta evasa derivante dal reato di dichiarazione fiscale infedele.

Il provvedimento riguarda i vertici dell'università degli Studi Niccolò Cusano Telematica Roma. L'atto è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale capitolino «al fine di assicurare il profitto del reato tributario contestato, a fronte di ricavi non dichiarati per oltre 80 milioni di euro».

Dalle indagini, sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, è emerso che l'ente universitario «avrebbe abusato del regime di esenzione dalle imposte sui redditi previsto per tali contribuenti. È stato accertato - spiega una nota - che l'Ateneo avrebbe, infatti, svolto attività commerciali in misura prevalente rispetto all'attività istituzionale, investendo circa l'80% del proprio patrimonio in società commerciali attive in diversi settori, dalla compravendita immobiliare al confezionamento di generi alimentari, dal trasporto aereo charter alla gestione di centri benessere».

Tra i vari investimenti svolti, l'Università ha acquistato, per finalità non strumentali alla formazione universitaria, «un elicottero e 4 autovetture di lusso (delle quali due sono oggetto del provvedimento di sequestro). La Ternana, che fa parte della galassia delle attività di Stefano Bandecchi, non è oggetto di sequestri cautelari.

Sarebbero state addebitate all'Ateneo anche spese personali dell'imprenditore per circa 1,9 milioni di euro, consistenti perlopiù in biglietti aerei, soggiorni presso strutture alberghiere per motivi estranei all'attività istituzionale ovvero per seguire le trasferte della squadra di calcio controllata«.