Sedicenne finito in coma per le botte “Pista dei Platani“ chiusa trenta giorni

Provvedimento del Questore, considerato "il notevole allarme sociale suscitato nella collettività"

Il Questore ha chiuso la Pista dei Platani per 30 giorni, dopo il pestaggio del minorenne avvenuto ad agosto. Il provvedimento è stato adottato "considerato il notevole allarme sociale suscitato nella collettività – è scritto in una nota della polizia – e la contingente situazione di pericolo per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, il Questore della provincia di Perugia ha disposto con decreto la chiusura dell’esercizio commerciale e la sospensione della licenza per un periodo di 30 giorni". A dare esecuzione al provvedimento del questore Giuseppe Bellassai sono stati i militari della Compagnia di Città della Pieve che hanno provveduto alla notifica degli atti ed alla chiusura dell’attività. In città nessuno ha dimenticato l dramma che si è consumato in piena estate quando un minorenne è finito nel reparto di rianimazione del Santa Maria della Misericordia di Perugia lottando per la vita dopo un delicato intervento chirurgico. Il ragazzo era stato preso a calci e pugni da un gruppo di altri minorenni, poi si era rialzato e poco dopo era caduto a terra in stato confusionale.

Gli accertamenti svolti dai carabinieri avevano permesso nell’immediato di identificare due dei presunti responsabili dell’aggressione, entrambi minorenni di origini straniere, deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Perugia per l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate in concorso. Uno dei due, in virtù della misura cautelare del "collocamento in comunità" emessa dal Tribunale per i minorenni, era stato arrestato e collocato in una struttura fuori regione. Poi a metà settembre a circa tre settimane dall’evento, i militari della compagnia di Città della Pieve hanno raccolto vari elementi anche a carico di due maggiorenni, appartenenti al gruppo, denunciandoli per l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate in concorso. Dalle indagini sarebbe inoltre emerso che, la sera in cui si è verificato l’evento, il minore che è stato collocato in comunità impugnava una pistola “ad impulsi elettrici“ con la quale avrebbe minacciato alcuni passanti; per tale motivo, lo stesso è stato denunciato anche per l’ipotesi di reato di "porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere". Circostanze che hanno generato grande preoccupazione tra i cittadini e i residenti della zona. Data la gravità degli accadimenti, gli investigatori avevano inoltre provveduto a formulare una proposta di sospensione dell’attività, adesso notificata.