Scuola, l’iscrizione negata Porta chiusa al “Volta“ Braccio di ferro tra presidi

Escluso un ragazzo disabile che ha frequentato la Volumnio e ora vorrebbe proseguire il percorso a Piscille. La dirigente Cruciani: "Non c’è più posto".

Scuola, l’iscrizione negata   Porta chiusa al “Volta“  Braccio di ferro tra presidi

Scuola, l’iscrizione negata Porta chiusa al “Volta“ Braccio di ferro tra presidi

Carlo (nome di fantasia per motivi di privacy) è uno studente di terza media. E’ disabile dalla nascita e si sposta in carrozzina. Frequenta la media Volumnio di Ponte San Giovanni (Istituto Comprensivo 12) e vorrebbe proseguire il suo percorso di studi all’Istituto tecnico tecnologico “Volta“ di Piscille, vista la sua attitudine all’informatica. Ma il progetto non può andare in porto perché si incaglia nella burocrazia: "La domanda di iscrizione online, pervenuta ieri, è fuori tempo massimo - chiarisce la dirigente del Volta Fabiana Cruciani -. Le iscrizioni si sono chiuse il 4 febbraio". Ma non è soltanto questo il punto. La preside spiega che l’Istituto - come ormai avviene da tempo, quando la precedente dirigenza fu costretta addirittura ad inserire il numero chiuso - ha raggiunto l’over booking. "Siamo a quota 1.831 studenti – precisa -. Le classi sono state formate e per ovvie ragioni numeriche abbiamo respinto anche le domande di altri alunni per non cerare precedenti. Non solo, l’edificio sarà oggetto di alcune demolizioni. E’ in corso un cantiere importante per l’ampliamento della sede e non ci sembra questa la condizione ottimale per accogliere un ragazzo affetto da disabilità".

Il "no" della Cruciani ha fatto mobilitare la famiglia del ragazzo, che ha trovato l’appoggio della preside della Volumnio Simona Ferretti, dove Carlo ha frequentato le medie.

E’ braccio di ferro tra le due colleghe. "Non capiamo - interviene Ferretti - il perché di questo diniego. Il fatto che sia stata fatta un’iscrizione “tardiva“ non mi sembra una risposta plausibile". E c’è anche il racconto di mamma Filip Gabriela. "Mio figlio - dice - è un ragazzo adorabile. Ha una vita complicata e il suo sogno era frequentare quella scuola. E’ molto bravo al computer, il suo unico hobby e il suo collegamento col mondo esterno".

Ma non c’è un percorso alternativo per Carlo? "Avevamo scelto il Volta - va avanti la signora Filip Gabriela - perché ci sembrava adatta a lui. Ma anche per questioni logistiche: è vicina a casa e ci avrebbe semplificato gli spostamenti, viste le condizioni di mio figlio e quelle di mia suocera, che è allettata".

Intanto Ferretti rilancia: "E’ un caso disperato. Possibile che non ci sia un modo per accontentare questo ragazzino e la sua famiglia?".

Silvia Angelici