
Un visual kit con esempi concreti di quello che è consentito indossare in classe e quello no Un dibattito destinato a durare
Arrivano i primi provvedimenti su telefoni cellulari e "dress code" a scuola. Le segnalazioni riguardano l’Itet Capitini di Perugia, che per entrambi gli aspetti ha adottato provvedimenti specifici e il debutto a scuola è stato sufficiente a far scattare le prime misure. Sono un paio, infatti, le "note" elevate nei confronti di altrettanti studenti, per l’utilizzo dei telefoni cellulari in classe in momenti non consentiti e una decina le "annotazioni" di un docente in una classe per la questione dell’abbigliamento ritenuto "non consono". Temi che stanno scaldando – e non poco – questo debutto di anno scolastico sia in Umbria che nel resto del Paese. E quanto pare il dibattito non è affatto destinato a concludersi.
"La situazione all’interno del nostro istituto è abbastanza buona – spiega il dirigente scolastico del Capitini, Silvio Improta – ma un paio di ’note’ per l’utilizzo dei telefoni cellulari ci sono già scappate". Il vostro regolamento sul non utilizzo degli smartphone è molto severo in effetti... (vedi articolo sotto) "Beh d’altra parte le norme ministeriali vanno rispettate" dice il dirigente. Oltre ai cellulari, poi segnalazioni ci sono state da parte di un docente almeno in una classe per l’abbigliamento di alcuni studenti che non è stato ritenuto consono. "Si qualcosa è stato fatto anche in questo ambito – continua Improta –. Noi abbiamo su questo un regolamento da molto tempo, non da quest’anno, insomma. Non chiediamo un dress code particolare, ma chiediamo di essere adeguati al contesto. Se uno indossa una maglietta ’storta’ o un jeans strappato non succede nulla. Insomma, i bermuda possiamo tollerarli, ma non i pantaloncini da spiaggia". Qualche genitore che ha ricevuto la segnalazione ha però storto il naso, spiegando che il figlio o la figlia portavano semplicemente uno ’smanicato’ con i jeans, col quale si può entrare anche chiesa... "Beh, i docenti scrivono un invito a usare un abbigliamento consono. Solo in caso di ripetute segnalazioni si può arrivare alla nota disciplnare". E lo scorso maggio, con l’arrivo della bella stagione, veniva ricordato l’ultimo comma dell’articolo 32 del regolamento d’istituto in cui gli studenti sono "invitati a non indossare abiti inopportuni o tenute di tipo balneare (ciabatte, canottiere o shorts da spiaggia, pantaloni sopra il ginocchio o top sopra il punto vita)". Applicato alla lettera.
Michele Nucci