SILVIA ANGELICI
Cronaca

Scuola. Il liceo Mariotti è ancora un cantiere. "Riapertura? Ci vuole un miracolo"

Ultimati i lavori in via degli Sciri. Ma a due giorni dalla campanella, la succursale del Classico è in alto mare

Liceo Mariotti

Perugia, 11 settembre 2021 -  Lunedì è vicinissimo. Riaprono le scuole. Il Miur, dopo quasi due anni di black-out, vuole tutti in presenza. Lo sperano anche gli studenti del Classico Mariotti che frequentano la succursale, e lo spera la preside Giuseppina Boccuto, notti insonni per la sede di via degli Sciri dove la Provincia ha adeguato l’antincendio e ha ampliato un piano per evitare il fenomeno delle classi pollaio. Dopodomani in quell’immobile ’dovrebbero’ rientrarci 400 ragazzi, suddivisi in una ventina di aule. Ma a due giorni dall’ora X, la scuola è un porto di mare. Operai che vanno e vengono, furgoni parcheggiati davanti all’ingresso, materiale di scarto ancora da rimuovere sia all’esterno che all’interno. Uno spettacolo che fa male al cuore, pensando a quei ragazzi che dopo un anno di clausura dovranno rimettere piede in quella scuola e alla condizione delle scuole italiane.

La preside, accompagnata dai professori Piergiorgio Sensi, Michele De Simone e dal vice preside Andrea Selis, ci fa fare un giro tra i corridoi di via degli Sciri. "Ci vuole un miracolo – ammette la dirigente – I collaboratori stanno facendo l’impossibile per rendere la sede fruibile. Ma non dipende da loro". «E’ una corsa contro il tempo» , fanno eco i docenti. Il cortile, che è anche il secondo ingresso dell’edificio, è ancora ingombro di macerie. A metà scale, tra il primo e il secondo piano, c’è un buco sul muro, vecchi sanitari accatastati in una stanza vicino ad un’aula, la portineria piena di trapani, martelli e calcinacci. "La succursale era interessata da lavori di ammodernamento", spiega la Provincia. Alla faccia!. E’ stato fatto un bagno per disabili e aperte quattro aule nuove. E il resto dello stabile? Tutt’intorno è degrado accumulato negli anni: muri scrostati e sporchi, fili che pendono, infissi che al primo soffio di tramontana addio, polvere ovunque. Non ci addentriamo su altre considerazioni, che quelle attengono ai tecnici.  

La ditta esecutrice dice di aver lavorato giorno e notte, "anche a ferragosto eravamo qui", giura un operaio. E la Provincia che doveva controllare l’avanzamento del cantiere dov’era?. Chiediamo alla preside se se la sente di aprire in queste condizioni. Allarga le braccia: "Dobbiamo. Altrimenti siamo soggetti a sanzioni per interruzione di pubblico servizio".