Sisma 2016 e “Busta paga pesante“, l’Agenzia delle Entrate continua a ricorrere in appello e la Cisl commenta: "Inspiegabile ostinazione giudiziaria nonostante le sentenze favorevoli". Forte disappunto viene espresso della Cisl Marche e della Cisl Umbria per l’atteggiamento dell’Agenzia delle Entrate, "che continua a resistere in giudizio nonostante le ripetute sentenze sfavorevoli e una chiara pronuncia della Corte di Cassazione". Ripercorrendo la vicenda di questi anni, le due strutture regionali della Cisl hanno promosso una vasta iniziativa giudiziaria a tutela di oltre 3mila cittadini colpiti dal sisma del 2016, volta a far riconoscere il diritto al rimborso del 60% dell’Irpef 2017. "Un’azione che si è rivelata finora vincente – afferma il sindacato – , con tutte le sentenze già emesse dalle Corti di giustizia tributaria delle Marche e dell’Umbria favorevoli ai ricorrenti".
"A confermare la fondatezza dell’iniziativa - ribadiscono le organizzazioni sindacali della Cisl di Umbria e Marche - è intervenuta, a settembre 2024, la Corte di Cassazione, che ha sancito definitivamente la legittimità delle ragioni avanzate. Nonostante ciò, l’Agenzia delle Entrate continua a impugnare ogni sentenza a sé sfavorevole e, nei giorni scorsi, è arrivata a proporre un nuovo ricorso in Cassazione, chiedendo una revisione dell’orientamento già espresso dallo stesso massimo organo giudiziario. Un atteggiamento che la Cisl non può accettare in silenzio sia per le migliaia di persone già duramente provate dal terremoto, ma anche per il danno economico per l’intera collettività. Solo per i ricorsi patrocinati dalla Cisl già decisi – circa la metà del totale – l’Agenzia delle Entrate è stata condannata al pagamento di oltre 100mila euro di spese processuali". I procedimenti in atto sono ancora diversi ed il sindacato auspica "che questa vicenda si concluda presto affinché tutti coloro che sono stati colpiti possano finalmente vedersi riconosciuto ciò che attendono da troppo tempo".