
Si sarebbero presentati quasi in duemila domani e dopodomani per fare quel concorso: c’è chi aveva prenotato il treno, chi una camera di albergo, chi avave preso ferie e permessi. E invece niente: tre giorni prima è saltato tutto e se ne riparlerà chissà quando. E’ stato infatti sospeso il concorso pubblico per la copertura a tempo indeterminato di 47 posti (con ben 1.824 candidati) di collaboratore amministrativo professionale (categoria D) indetto congiuntamente dalle Aziende sanitarie ed ospedaliere dell’Umbria. La decisione riguarda le prove scritta e pratica fissate per il 30 e 31 maggio al centro Umbria fiere di Bastia.
La Regione ha fatto sapere che la sospensione è stata decisa a seguito della comunicazione della sentenza del Tar sul ricorso presentato da una candidata, già collocata in una graduatoria di un precedente concorso bandito dall’Azienda ospedaliera di Perugia, per un profilo però diverso da quello di collaboratore amministrativo professionale. Il Tribunale ha infatti annullato gli atti concorsuali per difetto di motivazione in quanto l’Azienda ospedaliera di Terni (che ha bandito il concorso) avrebbe dovuto motivare "la scelta di non procedere allo scorrimento della precedente graduatoria e di sacrificare, così, l’interesse dei candidati idonei collocati nella stessa". La stessa Azienda ospedaliera di Terni comunque "si è riservata ogni opportuna ed eventuale iniziativa avverso la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale".
Sempre secondo la Regione la vicenda "fa riferimento ad un bando di concorso precedente per collaboratori professionali contabili (figura non presente nel Contratto nazionale del servizio sanitario nazionale) indetto nel 2017 dall’Azienda ospedaliera di Perugia, al termine del quale furono assunte tre persone. Questo concorso è stato oggetto di indagine da parte della magistratura, indagine tuttora in corso. Nel 2021 l’Ospedale di Perugia ha comunicato la necessità di personale amministrativo (Collaboratore amministrativo professionale) a quella di Terni, capofila per tutte le Aziende sanitarie regionali nella raccolta dei fabbisogni di tale personale e che successivamente ha provveduto alla pubblicazione del bando, oggetto della recente sentenza del Tar". "La Regione Umbria, prendendo atto della sentenza - conclude la nota -, si riserva ogni opportuna ed eventuale iniziativa avverso la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale ed ogni iniziativa possibile per garantire il reclutamento del personale necessario".