SOFIA COLETTI
Cronaca

San Severo Raffaello e Perugino a confronto

Sopra i ponteggi con le indagini diagnostiche dell’affresco nell’ambito del progetto “Luci e colori sul Rinascimento umbro“

San Severo Raffaello e Perugino a confronto

di Sofia Coletti

"E’ un’occasione unica, eccezionale per vedere insieme Perugino e Raffaello, mettere a confronto materie, pigmenti, tecniche completamente diverse" Così Vittoria Garibaldi annuncia la nuova tappa del progetto, “Luci e colori sul Rinascimento umbro, da Perugino a Raffaello. Indagini diagnostiche sulla materia e le tecniche esecutive“ che il Laboratorio di Diagnostica per i beni culturali di Spoleto – a cui già si deve la scoperta del blu egizio – sta realizzando su 36 opere del divin pittore in tutta l’Umbria. Dopo le meraviglie del Collegio del Cambio l’indagine si svolge in questi giorni alla Cappella di San Severo.

E di nuovo si sale in alto, sopra i ponteggi (nelle foto di Tommaso Crocchioni) per ammirare da vicino, a distanza ravvicinata, il grande affresco realizzato da Raffaello e completato, dopo la morte prematura, da Perugino, suo anziano maestro. Nella parte superiore risplende la potenza espressiva di Raffaello, nelle figure dolci e assorte, nei colori intensi, i drappeggi della Trinità, circondata da angeli e cherubini e affiancata da santi dell’ordine camaldolese e benedettino. Raffaello vi lavorò, poco più che ventenne, dal 1505 al 1508, poi fu chiamato a Roma da Giulio II per realizzare le Stanze Vaticane e non portò mai a termine l’opera. Per questo nel 1521 venne chiamato Perugino, ormai stanco, quasi l’ultimo stadio della sua produzione (morirà due anni più tardi, a 75): alla sua mano si devono i sei santi affrescati della parte inferiore. "La diagnostica è oggi strumento indispensabile per effettuare un vero studio sull’opera d’arte", prosegue Vittoria Garibaldi, coordinatrice del progetto con Manuela Vagnini. Nel caso dell’affresco, racconta, "avremo informazioni a 360 gradi su storia, consistenza, grandezza e capacità tecnica dei due artisti. Da questa ricerca vedremo come si sono mossi a distanza di anni i due pittori", anche se, sottolinea, è ingiusto un confronto diretto. "Per essere onesti dovremmo confrontare Raffaello con il Perugino del Collegio del Cambio. E lo faremo grazie a questo progetto unico e sperimentale".

Le indagini diagnostiche, dice, sono realizzate con strumenti portatili e all’avanguardia, in collaborazione con le Università di Perugia, Pavia e Urbino, per approfondire la conoscenza della materia costitutiva e delle tecniche di esecuzione. "Al termine avremo una quantità enorme di dati, i risultati saranno presentati in un convegno di studi internazionale". L’affresco è in ottimo stato di conservazione grazie alla recente manutenzione del Comune. "Il progetto – sottolinea l’assessore alla cultura Leonardo Varasano – è occasione per valorizzare e promuovere l’affresco. E permetterà di capire qualcosa di più sul Perugino e in questo caso sul suo rapporto con l’allievo Raffaello".