
I saldi hanno perso il loro appeal anche perchè, notano le associazioni di categoria, si praticano ormai sconti tutto l’anno
Tra il caldo battente, i nuvoloni del pomeriggio e il pensiero rivolto alle vacanze l’avvio dei saldi in Umbria, partiti sabato, non è stato elettrizzante. Sia chiaro: nessuno si aspetta più le file davanti ai negozi, quando la gente aspettava la data fatidica per l’acquisto sognato da mesi e mesi. Sono lontani quegli anni. E il presidente di Federmoda -Confcommercio ormai non fa che ripeterlo. "Certo, ad un giorno dall’inizio dei saldi è difficile inquadrare l’andamento - spiega Carlo Petrini - Dai commercianti emerge una progressione altalenante perché alcuni dicono che sono partiti bene, altri che non sono partiti per niente. Nonostante ciò sembra che gli umbri preferiscano l’inizio dei saldi a inizio settimana piuttosto che nel weekend. Avremo qualche informazione in più a partire da giovedì – continua Federmoda -. Nella nostra regione la mancanza del turismo balneare fa sì che i saldi partano con calma. Influiscono anche altri fattori, tra cui il caldo". Forse a rubare la scena al centro storico, sono stati i Centri commerciali dove anche domenica si sono riversate migliaia di persone. Quanto abbiano speso ancora non è stato quantificato, ma di certo il Beer Fest di Collestrada, esteso a tutto il week-end, ha spostato il flusso dei consumatori dai negozi tradizionali a quelli appunto delle catene organizzate.
Spostandoci nella città dell’acciaio, sembra che gli affari siano andati un po’ meglio che negli altri centri. "Sabato, oltre 129 attività del centro di Terni hanno aderito alla Shopping night: sono rimaste aperte fino alle 23. Tra questi ben 72 negozi di abbigliamento, accessori e calzature, 16 ristoranti e bar e 11 negozi di arredamento. Infine, dalle 18, 26 punti vendita hanno allestito all’esterno l’esposizione della merce. L’evento – ribadisce il presidente di Confartigianato Imprese Terni, Mauro Franceschini - rappresenta non solo un’occasione commerciale, ma anche un momento di socialità e coesione per tutta la comunità". Ma di quanto sarà il budget dedicato allo shopping a prezzi scontati? Secondo le stime delle associazioni di categoria, quest’anno ogni famiglia italiana spenderà in media 203 euro, pari a circa 92 euro a persona, per un volume d’affari complessivo stimato in 3,3 miliardi di euro. L’Umbria si incanala in questo trend.
Silvia Angelici