
La richiesta di protezione internazionale avanzata da Rudy Guede fa ancora discutere. L’ivoriano, condannato a sedici anni per l’omicidio di Meredith Kercher, è tornato libero poco più di una settimana fa: ora è in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo in quanto richiedente asilo. E’ la Comissione territoriale a dover decidere. Ma l’avvocato Luca Maori, difensore di Raffaele Sollecito (che con Amanda Knox stato in carcere quattro anni prima di essere definitivamente assolto per l’omicidio della studentessa inglese) sostiene l’inopportunità che Guede resti in Italia. "Secondo le risultanze processuali, l’omicidio è stato commesso esclusivamente da Rudy Guede – sottolinea l’avvocato Maori – e non da altri soggetti in concorso, in quanto Raffaele e Amanda sono stati assolti". "Le affermazioni di Guede riguardo la presenza di un uomo con il berretto e riguardo a una voce simile a quella di Amanda sentita in casa non sono mai state confermate in sede dibattimentale, in quanto si è sempre sottratto ad ogni esame avvalendosi, in maniera legittima, della facoltà di non rispondere. E’ così rimasto – continua il legale – l’alone di mistero sulla presenza dei due ragazzi, Amanda e Raffaele, sul luogo del delitto quando, un semplice chiarimento, anche dopo l’irrevocabilità della sentenza di condanna e quindi senza alcun problema di ordine pratico per il condannato, avrebbe eliminato ogni dubbio che ancora pesa come un macigno sulle vite di due ragazzi, ormai adulti, che dopo aver subito 4 anni di detenzione ingiusta, perché innocenti, debbono a tutt’oggi sopportare l’onta del sospetto".
L’avvocato Maori, poi, fa riferimento al "percorso riabilitativo" di Guede. "Dobbiamo tener presente infatti che l’ivoriano (non è cittadino italiano e non era in possesso, neppure nel 2007, di un permesso di soggiorno in quanto scaduto nei primi mesi del 2006) non ha compiuto il passo fondamentale per dimostrare di essersi redento. E’ abbastanza semplice per una persona che si trova reclusa in carcere, studiare, laurearsi e compiere attività di volontariato per poi ottenere l’affidamento e la libertà anticipata. Certamente, si è comportato bene in carcere e quindi ha ottenuto la libertà anticipata, concedibile al 90% dei reclusi; ma non ha in alcun modo portato avanti l’analisi di autocritica e di pentimento, dando un’indicazione sicura in “primis” alla famiglia Kercher e poi ad Amanda e Raffaele, di ciò che è successo la notte del 1° novembre in Via della Pergola".
"Rudy Guede – sostiene ancora l’avvocato di Sollecito – non può rimanere nel territorio italiano perché è un soggetto condannato a una pena gravissima; non ha e non aveva il permesso di soggiorno il 1° novembre 2007. Per contro, il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo in attesa della risposta della commissione che dovrà decidere per l’asilo politico è assolutamente irrituale e non giustificato da fatti e circostanze, secondo il mio punto di vista, gravi tenuto conto che di Rudy Guede si può dire di tutto tranne che sia un perseguitato e la sua espulsione dal territorio italiano è un atto dovuto sia per la legge e sia, soprattutto, per impedire che un soggetto che ha ricevuto una condanna così grave possa dimorare e vivere nel nostro territorio. Se Guede dovesse continuare a rimanere a vivere in Italia – precisa il legale – sarebbe l’ennesima sconfitta dello stato di diritto. Spero che la commissione provveda in tempi molto ristretti e che l’autorità competente anche in caso di impugnazione giurisdizionale da parte del Guede, provveda alla sua espulsione verso il paese d’origine dove potrà legittimamente e fattivamente adoperarsi nelle sue attività umanitarie".
Infine un pernsiero per Meredith: "Non si potrà mai dimenticare la ragazza solare, piena di vita e di aspirazioni, che è stata barbaramente trucidata nella propria abitazione a seguito della violenza sessuale che ha subito prima di morire e, proprio nel ricordo di Meredith – conclude l’avvocato Maori –, non si dovrà abdicare alla giusta applicazione delle regole previste dal nostro ordinamento".