
Le indagini sono state condotte dagli agenti della Questura di Perugia che sono alla ricerca del quarto “aggressore“
Accerchiati, minacciati. Presi a schiaffi al primo segnale di ribellione e, quindi, rapinati. Tredici anni, le prime uscite da soli di pomeriggio, al centro commerciale. Una disavventura nella quale sono piombiati per caso. Probabilmente perché erano il bersaglio giusto per chi li aveva presi di mira e forse non aspettava altro. Ragazzi come loro, di qualche anno più grandi. A cui, secondo quanto ricostruito, facevano gola non i soldi o i cellulari, tanto da lasciarli alle vittime che poi hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, ma i borselli e il cappellino griffato che i tre ragazzini avevano.
Per questi oggetti, uscendo dal parcheggio sotterraneo del centro commerciale Quasr di Corciano per dirigersi verso gli esercizi commerciali che si trovano nell’area verde, i tre tredicenni, in base a quanto denunciato, sono stati accerchiati da un gruppo di quattro adolescenti più grandi. Che, sempre secondo quanto denunciato, non sarebbero andati troppo per le spicce: dopo averli accerchiati, appunto, li hanno costretti a consegnare loro borselli e cappellino. Uno dei rapinati avrebbe provato a protestare, a cercare di riprendersi quello che gli era stato tolto e per tutta risposta ha rimediato uno violento schiaffo al volto, tanto da farli desistere da qualsiasi altro tentativo. Ottenuto quello che voleva, il gruppo si è allontanato.
Di conseguenza è scattato l’allarme, i ragazzini hanno chiamato i genitori e il numero unico di emergenza per denunciare quanto accaduto. Una volta raggiunti i ragazzi al centro commerciale, gli agenti hanno poi preso contatti con il padre di uno dei tre ragazzi vittime della rapina, che si trovava in zona, in attesa di riprendere figlio e amici.
L’uomo, riferisce la questura, nel frattempo aveva individuato tre ragazzi corrispondenti alla descrizione che aveva ricevuto, riuscendo a riprendersi borselli e cappellino. I poliziotti sono andati cose alla ricerca dei responsabili, individuando tre dei quattro presunti componenti del gruppo. Portati in questura per essere identificati, due di loro hanno 16 anni e l’altro 15, a uno dei tre sono stati trovati un cacciavite e un passamontagna nero del quale non è stato in grado di motivare il possesso. I tre giovani sono stati arrestati, su disposizione del procuratore della Repubblica dei minorenni, Flaminio Monteleone, sono ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Uno dei 16enni è stato denunciato anche per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere. Le indagini proseguono per individuare il quarto ragazzo.
Luca Fiorucci