Ragazzi morti a Terni, il giorno dell'addio. Il parroco: "Un'assurdità ingiusta"

In chiesa tanti fiori, bianchi come le bare dei due amici, una vicina all'altra

L'arrivo dei feretri di Flavio e Gianluca (Ansa)

L'arrivo dei feretri di Flavio e Gianluca (Ansa)

Terni, 13 luglio 2020 - Terni in lutto si stringe ai parenti di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi, nel giorno dei funerali dei due ragazzi rispettivamente di 16 e 15 anni trovati morti nelle rispettive camere da letto e che sarebbero stati uccisi da un mix contenente metadone. Nel Duomo di Terni le esequie dei due ragazzi. A celebrare la liturgia funebre don Alessandro Rossini, parroco della Cattedrale e già parroco di Santa Maria del Carmelo, e don Luca Andreani, parroco di Santa Maria del Rivo, concelebrata da don Samuel, vicario parrocchiale di Santa Maria del Carmelo.

A causa delle norme anti-Covid gli ingressi in chiesa sono stati contingentati e la celebrazione è stata diffusa in audio all'esterno della chiesa.

Nella giornata di oggi è stato proclamato dal sindaco Leonardo Latini il lutto cittadino. Sono state esposte le bandiere a mezz'asta sugli edifici comunali ed è stato osservato un momento di raccoglimento negli uffici comunali in concomitanza con i funerali.

Per la morte dei due adolescenti è in carcere Aldo Maria Romboli, accusato di avere fornito ai due amici del metadone diluito con acqua la sera prima del decesso.

Lunghi applausi e il lancio di palloncini bianchi ha accompagnato l'arrivo e l'uscita dei feretri. "Hanno ammazzato il mio angioletto", ha urlato la mamma di Gianluca all'entrata nella chiesa. "Provo più dolore che rabbia, se faremo un'associazione in ricordo di Gianluca e Flavio voglio voi ragazzi" ha detto al termine della cerimonia la madre dell'altro adolescente rivolgendosi agli amici del figlio.

Le parole del sacerdote

"Questo evento resterà un'assurdità ingiusta", ha detto don Luca Andreani durante i funerali di Flavio e Gianluca. In questi giorni, ha ricordato il parroco, alcuni "hanno cercato di spiegare sociologicamente la causa dell'evento, smascherare il colpevole, come se questo potesse risolvere".

"Con la nostra presenza qui oggi, ribadiamo e affermiamo insieme ai genitori, ai fratelli e a tutti i parenti e amici e all'intera cittadinanza, la bellezza e il valore inestimabile dei nostri Flavio e Gianluca - ha proseguito - e non meno denunciamo questa somma ingiustizia di quanto loro accaduto". "Molti cercano di spiegarci le dinamiche delle sostanze, i tempi, le cause di certi comportamenti, volendo trovare le ragioni di quanto accaduto. Ma il male rimane sempre male, cioè un assurdo e quindi mai pienamente comprensibile. Neanche con tutte le ragioni di questo mondo la morte dei nostri Flavio e Gianluca, potremo giustificarla, equivarrebbe a riconoscerla una cosa Giusta", ha sottolineato Don Andreani. "Ci turba profondamente che due splendidi ragazzi, accolti con gioia alla vita dalle loro famiglie, e amati da tanti amici e conoscenti, siano stati oggetti da parte di alcuni di sguardi malefici, pronti a danneggiarli solo per bramosia di una manciata di soldi e di un'illusoria esperienza di potere e dominio su di loro", ha continuato il parroco.

"Cari genitori davanti ai tanti ragionamenti e commenti spesso in cerca del o dei colpevoli tendono a portarci all'affermarsi in noi dei sensi di colpa. Attenti, non sono cristiani! Non sono da Dio! Non sono espressioni d'Amore! Non fatevene ingabbiare, i vostri figli ne soffrirebbero!", ha detto ancora il parroco. "Riconosciamoci semplicemente e umilmente peccatori, cioè dolorosamente limitati e mancanti nell'amore, ma determinati a non mollarli ancor più adesso, ad amarli ancora e di più, meglio di prima - ha proseguito - Come adulti di questa città, chiediamo tutti perdono a loro e ai loro e nostri figli per le volte che non ci siamo accorti dei loro disagi, e per le volte che vedendoli abbiamo tirato oltre delegando sempre ad altri quella che invece la vita e Dio ci danno come occasione per Amare realmente e come ci insegna Gesù".

"E se dovesse accaderci di ritrovarci arrabbiati con Flavio e Gianluca per questa 'stupidaggine' che hanno fatto", ha continuato il parroco, "impariamo da Gesù, a non fissarci lì sul loro errore, sulla nostra rabbia, ma a riallargare cuore e sguardo su di loro, sulla unicità e bellezza del loro mistero di Figli di Dio, e di figli di Fabio e Silvia e di Maria e Luigi, liberando i nostri e i loro cuori con una rinnovata scelta d'Amore". "Sapete ragazzi: l'amicizia fortissima tra Flavio e Gianluca ha illuminato anche i loro genitori e tutti noi", ha sottolineato don Luca.

"La mia domanda è stata: perché non avete gridato? Perché avete dubitato che forse papà e mamma avrebbero lasciato inascoltato il vostro grido? Certamente no, la vita vi avrebbero dato. Ma forse il vostro destino era un altro", ha detto invece don Alessandro, parroco della Cattedrale e già parroco di Santa Maria del Carmelo, durante i funerali di Flavio e Gianluca, aggiungendo che i due amici forse sono stati "scelti per essere di richiamo a questa generazione", "la vostra innocenza reclama giustizia", ha proseguito chiedendo che "cessi questa strage silenziosa". "Basta a questo male, a questa subcultura spregiudicata e corrotta", ha detto il parroco invocando: "Salvaci e fa che il sangue di questi innocenti non sia versato invano".