
Violenza sulle donne (Foto di repertorio)
Perugia, 9 marzo 2022 - Il racconto della presunta vittima avvenga subito e con la formula dell’incidente probatorio. Lo hanno chiesto le difese dei tre uomini, indagati per il sequestro e la violenza sessuale su una ragazza di 18 anni. Per i tre, due agli arresti domiciliari e un terzo con l’obbligo di firma, si è svolta l’udienza di fronte al Tribunale del Riesame a cui hanno fatto ricorso per chiedere la revoca della misura cautelare. I tre uomini erano stati fermati dalla squadra mobile dopo aver raccolto il racconto drammatico della giovane.
Racconto secondo il quale, la 18enne sarebbe stata portata con l’inganno in una casa del Pantano alla periferia di Perugia, da due uomini, uno dei quali conosceva da qualche tempo, che, invece l’avrebbero dovuta accompagnare dalla sua casa in provincia di Arezzo alla stazione di Firenze. Qui, dove c’erano altri tre uomini, sarebbe stata costretta dagli stessi a bere e consumare cocaina, prima di essere violentata. Praticamente sotto sequestro, fino all’indomani, quando, sempre secondo il suo racconto, era riuscita ad allontanarsi e chiedere aiuto nonostante un primo tentativo bloccato con la forza.
Gli agenti intervenuti sul posto, l’avevano trovata a terra, lungo la strada, non lontano dalla casa che sarebbe stata la sua prigione per una notte da incubo. Incubo finito quando i presunti aguzzini, intuendo che nell’arco di poco tempo sarebbero potute arrivare le forze dell’ordine, si erano allontanati in auto non senza minacciare, anche con una pala, la 18enne. Un racconto che i presunti responsabili, difesi dagli avvocati Cristina Zinci, Vincenzo Bochicchio e Pasquale Perticaro, contestano.
A partire dall’assunzione di alcolici, nessuna costrizione secondo gli indagati, ma una scelta della ragazza stessa, hanno riferito, che in poco tempo, aveva bevuto una bottiglia di vodka. Per i loro difensori, nella versione della presunta vittima ci sarebbero diverse contraddizioni, ma anche affermazioni smentite da testimoni sentiti dagli investigatori, che meriterebbero un approfondimento, in particolare attraverso il confronto con la ragazza. Con la formula dell’incidente probatorio la sua testimonianza avrebbe valore di prova in un eventuale processo. Il Tribunale del Riesame, intanto, si è riservato di decidere sul ricorso presentato dai tre indagati.
Luca Fiorucci