REDAZIONE UMBRIA

Processo-Concorsopoli, colpo di scena in aula

Dichiarazioni “difformi“ di una testimone davanti ai giudici: gli atti alla Procura per valutare eventuali profili di responsabilità

Deposizione sospesa, atti rimandati alla Procura per valutare eventuali profili di responsabilità penale. Inutilizzabili le dichiarazioni. Colpo di scena nell’ultima udienza della cosiddetta “Concorsopoli“ perugina. Chiamate a testimoniare, in riferimento alla prova per assistente contabile all’Azienda ospedaliera di Perugia, riservato alle categorie protette, la candidata che secondo l’accusa avrebbe ricevuto le tracce delle tre prove che avrebbero dovuto sostenere. È il suo concorso, nella ricostruzione della Procura della Repubblica di Perugia, a tirare in mezzo l’allora presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Non tracce, ma aree tematiche generiche ha spiegato durante la sua deposizione. È stata quindi la volta dell’allora responsabile della segreteria della presidente Marini e poi della segretaria di un dirigente di Legacoop, suocero della candidata, che, sempre nella ricostruzione dell’accusa (sostenuta dai pm Mario Formisano e Paolo Abbritti), avrebbe fatto da tramite per farle avere le tracce in anticipo così che potesse affrontare e superare la prova. Proprio la sua deposizione è stata interrotta dal presidente del collegio, Verola, che ha dichiarato nullo quanto deposto fino quel momento, rimandando alla Procura gli atti.

Le dichiarazioni della testimone hanno evidenziato delle difformità rispetto a quanto sostenuto in sede d’indagine, in particolare sul contenuto del foglio o della busta che sarebbe finita nelle mani della candidata. Una difformità che i magistrati dovranno valutare se passibile di responsabilità penali, aprendo di conseguenza un nuovo fascicolo, oppure no.

Un colpo di scena, come detto, nel corso di una lunga udienza sempre incentrata sulle prove riservate alle categorie protette, su cui, secondo la Procura della Repubblica, si sarebbe concretizzata l’ipotesi di associazione a delinquere, ipotesi di reato che viene contestata agli allora vertici dell’Azienda ospedaliera, Duca e Valorosi, alla presidente Marini, all’allora assessore alla Salute, Luca Barberini, e a Gianpiero Bocci, segretario regionale del Pd e sottosegretario agli Interni. Associazione a delinquere che le difese anche in questa sede hanno contestato in un serrato confronto. In mattinata era stato concluso il controesame dell’investigatore della Guardia di finanza che aveva condotto indagini e intercettazioni, nelle udienze passate riascoltate in aula e sulle quale le difese hanno concluso ieri di porre le loro domande al testimone. Tra i difensori degli imputati, gli avvocati Pepe, Di Mario, Falcinelli, Brunelli, Crisi, Libori, Brusco. Tramite l’avvocato Pievaioli è costituita parte civile l’associazione Cittadinanzattiva.

Luca Fiorucci