Precipitato dal balcone, con chi era il trentenne?

Le indagini della squadra mobile proseguono a ritmo serrato

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Con chi era il trentenne peruviano, precipitato dal balcone del secondo piano dell’edificio delle poste di via Mario Angeloni? Perché è precipitato nel vuoto? Mentre l’uomo è ancora in rianimazione all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia a causa dei traumi riportati nella caduta, le indagini della squadra mobile vanno avanti. Il 30enne non viveva nel palazzo e nemmeno in zona, ma in casa di qualcuno si sarebbe trovato prima della caduta. Forse con qualcuno ha litigato.

C’è chi racconta di averlo sentito urlare, poi camminare sul parapetto del ballatoio dal quale sarebbe caduto. Urlava, forse, proprio perché stava litigando con la persona con la quale si trovava. Resta da capire se sia precipitato in seguito a una lite, una colluttazione, magari anche in modo involontario oppure no, se abbia voluto compiere un gesto estremo. Elementi utili potrebbero arrivare dal cellulare, ritrovato all’esterno del palazzo e in mano agli investigatori che da mercoledì mattina stanno ascoltando vari testimoni, che hanno assistito alla caduta o che abbiano informazioni utili alle indagini.

Allo stesso modo potrebbe dare riscontri utili l’analisi delle telecamere di sicurezza della zona che potrebbero aver immortalato il 30enne, magari con qualcuno che potrebbe aiutare a far luce sull’episodio avvenuto intorno alle 6 di mercoledì. Questo in attesa che le condizioni del peruviano possano permettergli un confronto con gli investigatori, che lo hanno ritrovato al suolo completamente nudo. Numerose le fratture riportate, importante il trauma cranico, con una vistosa perdita di sangue, ma nel corso delle ore le sue condizioni, per quanto, come detto, ancora gravi, si sarebbero stabilizzate.

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