SOFIA COLETTI
Cronaca

Pingitore: "Io, Franco Venanti e il Bagaglino"

Il regista racconta “Il mondo in bianco e nero“, il libro scritto con il pittore che domani viene presentato a Perugia

di Sofia Coletti

Due maestri indiscussi della cultura contemporanea, un libro scritto a quattro mani, un incontro che profuma di spettacolo, arte e divertimento. E’ un autentico evento quello in scena domani all’Auditorium Santa Cecilia dove alle 17 verrà presentato “Il mondo in bianco e nero. Dai cassetti di un regista e di un pittore”, di Pier Francesco Pingitore e Franco Venanti (Futura edizioni). Presenta Sandro Allegrini, l’ingresso è libero e per l’occasione arriveranno a Perugia attori e cantanti del “Bagaglino“, fenomeno di satira e costume creato da Pingitore. Ed è il grande drammaturgo, regista e autore tv a raccontare l’avventura vissuta con il celebre pittore perugino.

Pingitore, come nasce questo progetto?

"Dall’amicizia con Franco Venanti. Ci siamo conosciuti pochi anni fa, in tarda età, ed è subito nata una simpatia e un comune sentire. Abbiamo già collaborato in un libro, “Genesi“, con le mie quartine in romanesco e le sue bellissime illustrazioni. E adesso eccoci con “Il mondo in bianco e nero“, un libro diviso a metà".

E cosa tirano fuori dai cassetti un regista e un pittore?

"Tutto quello che abbiamo tenuto nascosto e che negli anni non ha trovato posto nella nostra produzione. Riflessioni, racconti, dipinti, storielle, impressioni, giochi di parole e di figure. E’ un mondo in bianco e nero, non abbiamo usato il colore per connotare questa condizione particolare, senza troppi orpelli".

Quale è il suo apporto in questo libro diviso a metà?

"Ho pubblicato una serie di aforismi, cioè un piccolo dizionario di “detti storici mai detti“, attribuiti a Napoleone, Casanova, Marlon Brando, Cappuccetto Rosso e mille altri personaggi. E poi c’è l’omaggio all’anno dantesco con gli incontri nell’Aldilà di personaggi di oggi come Benigni, il Principe Carlo, Fazio o Maria De Filippi. Avranno tutti un beneficio, gli si allungherà la vita. C’è anche un corredo fotografico dell’ambiente principale della mia vita, il Bagaglino, con immagini di attori e spettacoli".

E la sezione di Venanti?

"Ci sono riflessioni, racconti, aforismi. E una serie splendida di grafiche e tavole che illustrano tanti momenti diversi, situazioni attuali, avventure della mente".

Per il libro arriva a Perugia il Bagaglino. Chi ci sarà domani?

"Sono attesi Pamela Prati, Morgana Giovannetti, Federico Perrotta, forse Martufello, Valentina Olla, Manuela Villa, Claudio Garofalo Pica e Diletta Cappannini che leggerà brani tratti dal libro. Sì, ci sarà rappresentanza abbastanza nutrita, faremo qualcosa di interessante..."..

Cosa ha rappresentato il Bagaglino nello spettacolo italiano?

"E’ stata un’iniziativa di totale indipendenza da qualsiasi tipo di potere. Un fenomeno di costume, di satira, di spettacolo allegro. E’ nato nel 1965 in una cantina romana, gli esordi furono con Oreste Lionello, Pino Caruso, Gabriella Ferri e il successo fu così clamoroso che nel 1972 ci trasferimmo al Salone Margherita: un grande teatro liberty decaduto che con noi, nell’arco di 50 anni, ha conosciuto un fulgore mai avuto neppure negli anni più gloriosi con Petrolini, Totò e Fabrizi. Abbiamo fatto spettacoli visti da 14 milioni di persone, siamo stati più di 20 anni in tv, abbiamo rappresentato il rallegramento di intere generazioni".

Nella sua carriera sconfinata quale ambito sente più affine?

"Ho sempre amato scrivere e mettere su spettacoli, dal foglio di carta al miracolo di sentire le battute degli attori e di unire musica, balletto e parole. Mi ha sempre affascinato farlo in teatro, in televisione, al cinema, nelle fiction. Ho passato questi 50 anni facendo esattamente quello che volevo, senza accettare imposizioni, in totale libertà artistica".

E il suo legame con Perugia?

"Lo devo a Franco Venanti, pittore che non è abbastanza celebrato per quanto è bravo e geniale. Mi piace Perugia, la trovo aristocratica nelle architetture e nell’organizzazione: una di quelle belle città italiane che gli italiani non conoscono".