SILVIA ANGELICI
Cronaca

Piace la Maturità vecchia maniera. "Soddisfatti"

Gli studenti ieri si sono misurati con la prima prova d’Italiano. "Emozionati e contenti di dimostrare quello che sappiamo fare"

di Silvia Angelici

Con il ritorno dei due scritti la Maturità riacquista importanza e si riappropria della sua funzione di rito di passaggio. Dopo due anni con l’Esame di Stato dimezzato, gli studenti misurano le proprie capacità e fanno i conti con una delle prime prove importanti della vita: ovvero il governo di sé. Ieri era il turno di Italiano. A tenere banco, oltre alla scelta delle sette tracce, anche l’uso o meno della mascherina, che a quanto pare è stato differente da scuola a scuola, come sembra essere stata molto variegata la scelta dei temi. "È andata bene, c’erano moltissime tracce fra cui scegliere e ognuno aveva la possibilità di trovare quella più adatta", dicono in coro gli studenti. In effetti, le tracce spaziavano da Giovanni Verga, al Covid, da Liliana Segre, all’iperconnessione. Quest’anno si poteva scegliere anche la musica, Pascoli con la poesia “La via ferrata“ e i cambiamenti climatici. "Insomma anche chi non era preparatissimo in letteratura, poteva aggrapparsi agli argomenti di attualità: impossibile lasciare il foglio in bianco", osservano i maturandi.

Sulle mascherine, i ragazzi dell’Itet dicono che ormai non si aspettavano "venisse tolto l’obbligo per gli esami. All’inizio l’avevamo indosso ma poi è scesa sempre di più". Letizia, Mattia e Giacomo confessano senza mezzi termini: "A noi preoccupa più l’orale". Al Classico Mariotti Nicolò Gianangeli ha optato per Verga. "La novella Nedda – spiega – contiene temi molto attuali, come l’emarginazione sociale e gli ultimi". Nicolò ha già in mente i suoi impegni futuri: "MI iscriverò ad Ingegneria dell’autoveicolo al Politecnico. L’esame vecchia maniera? E’ stata una soddisfazione: quando uno si allena vuole giocare la partita".

La compagna Giorgia Mencarelli, già superato il test d’ingresso alla Bocconi, ha scelto il testo storico con il brano toccante di Liliana Segre e Gherardo Colombo “La sola colpa di essere nati“. "Sono contenta di aver potuto fare la mia Maturità con la formula piena. Un’esperienza di cui farò tesoro". Giovanni Buchicchio (scientifico Alessi, si iscriverà a Economia) esce con il vocabolario in mano e la mascherina legata sul polso. "Ho fatto il tema sulle nuove tecnologie digitali. Effettivamente sono dei mezzi di comunicazione molto potenti, che comportano però anche dei rischi. Possono imprigionare chi li usa in una formula che non gli corrisponde". Giovanni Saetta (Liceo scientifico Alessi, c’è Medicina che l’aspetta all’università): "La Maturità - osserva - è un momento importante della vita ed è emozionante, soprattutto dopo due anni blindati. Le tracce tutte belle e attuali. Ho optato anche io per il tema sull’iperconnessione".

Ci spostiamo al Liceo Pieralli. Isabella Pagano Idalgo si è misurata con Verga. "L’avevo studiato. Mi aspettavo che uscisse. Domani viene il bello!. I miei studi? Mi piacerebbe lavorare in aeroporto come hostess". Anche Mariafrancesca Moles ha scelto Verga. "Era il più fattibile e prevedibile a 100 anni dalla morte. Mi è piaciuto molto il tema degli ultimi, il suo realismo, lo scrivere senza veli, che lo rende ancora attuale".