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Perugina-Nestlé Azienda vicina alle donne. Piantoni: "La parità come punto di forza"

Il Gruppo Nestlé ottiene la certificazione per la parità di genere da Bureau Veritas, grazie alla sua filosofia aziendale incentrata sull'uguaglianza, l'inclusione e la valorizzazione della diversità. Misure come il "Nestlé Baby Leave" e la promozione delle donne nei ruoli di leadership dimostrano l'impegno per un ambiente di lavoro equo e inclusivo.

Uguaglianza tra uomini e donne, inclusione e valorizzazione della diversità: sono alcuni dei pilastri della filosofia aziendale del Gruppo Nestlé. Valori che gli valgono la certificazione per la parità di genere, rilasciata dall’ente Bureau Veritas. La multinazionale, infatti, è attenta all’ equa ripartizione dei carichi familiari, e ha messo in campo misure come “Nestlé Baby Leave”, il congedo di 3 mesi retribuito al 100% dedicato ai neopapà o ai secondi caregiver. Guardia alzata anche contro i femminicidi, con campagne di sensibilizzazione e percorsi di reinserimento lavorativo per donne vittime di violenza. Lo sforzo che il Gruppo sta compiendo per il gender equity ha dato risultati anche sulla mappa delle “poltrone“: negli stabilimenti italiani, le donne quadro sono il 49,3% e il 35,2% quelle alla dirigenza. ll processo di certificazione ha coinvolto la società Nestlé Italiana SpA, che comprende l’Headquarters di Assago, gli stabilimenti di Portogruaro (Venezia) e la Perugina di San Sisto. Quest’ultima, grazie alle intuizioni e alla sensibilità della fondatrice Luisa Spagnoli, è stata tra le prime fabbriche in Italia a promuovere l’emancipazione e il benessere femminile attraverso un welfare aziendale spinto e innovativo, che già prevedeva misure come i nidi aziendali e benefit per le lavoratrici. "Siamo orgogliosi di aver ottenuto la certificazione – commenta Giacomo Piantoni, direttore risorse umane – . Sancisce formalmente il nostro sforzo per la creazione di un ambiente di lavoro sempre più equo e inclusivo, in cui tutte le persone possano esprimersi liberamente e rendere le loro diversità di genere, di orientamento sessuale, di età e di religione un punto di forza e non di debolezza".

Silvia Angelici