
Patrocinio del Comune al film filorusso: "Adesso il sindaco ci chieda scusa"
Il film “Il testimone“ divide la città. Da un lato fa ritrovare in piazza Matteotti più di cento ucraini provenienti da tutta Italia per dire “no“ alla proiezione e al patrocinio al film "pagato dalla propaganda russa" e a Palazzo Trinci una sala di esponenti del “Fronte del dissenso“, dove non è mancata qualche tensione con una persona allontanata dalla Digos. I cartelli, i colori e la commozione della popolazione ucraina in Italia sono le stesse da due anni: "Non è accettabile – dice Kateryna Ketsman, referente della Comunità ucraina a Foligno – il patrocinio per proiettare questo film in una delle nostre sale storiche. Le persone che vivono qui hanno parenti che combattono e che sono morti. Un film finanziato dal governo russo, che sta uccidendo i nostri bambini, non può essere proiettato in un Paese libero. Ci meritiamo delle scuse". Presente l’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo, che promette di portare il caso al Parlamento europeo. "Chiediamo le scuse pubbliche – ha detto – e auspichiamo un intervento di Mattarella". "Per decenni la Russia ha propagandato la cultura di russificazione – ha detto Dmitro Shchukin, dell’associazione People of Ukraine di Rimini – e ora lo stanno facendo in Italia. Il sindaco deve scusarsi". "Il 24 febbraio 2022 ci ha mostrato il vero volto di Putin – ha detto Petro Chyk, della Comunità ucraina delle Marche – e c’è ancora chi crede alle sue menzogne". Diversi gli interventi degli esponenti politici dei partiti che hanno aderito alla mobilitazione: Pd, Azione, Foligno 2030, Foligno in Comune, Patto x Foligno, tutti a chiedere le scuse del sindaco. "Il film è diventato un caso politico – ha detto invece Moreno Pasquinelli, del Fronte del dissenso, prima della proiezione – Zuccarini ha avuto il coraggio di metterci la faccia e di darci il patrocinio. Per questo lo ringraziamo".