Parla l’anonimo collezionista di brocche: "Mi butto dopo Sant’Antonio..."

Parla l’anonimo collezionista di brocche: "Mi butto dopo Sant’Antonio..."

Parla l’anonimo collezionista di brocche: "Mi butto dopo Sant’Antonio..."

GUBBIO – Mettere le mani anche su un piccolo frammento della “brocche” lanciate in aria dai Capodieci nel momento culminante dell’alzata in Piazza Grande rappresenta un rito con il suo corollario di difficoltà e di rischio. Un rito con i suoi segreti. Ce li ha confidati, con l’obbligo dell’anonimato, un appassionato di robuste origine eugubine e ceraiole che ha messo insieme (foto) una collezione di “pezzi” raccolti negli ultimi trentadue anni. Dietro a ciascuno un ricordo, un capodieci, un’impresa. "Al termine dell’alzata – racconta – appena passato il Cero di Sant’Antonio, come consigliato anche da mio padre, ti devi buttare sui resti delle brocche e rimanerci per non più di otto secondi, per non intralciare il Cero di Sant’Ubaldo in arrivo. Se va bene metti le mani su pezzi importanti. Nuovo tuffo appena ripassato Sant’Antonio e così via fino a quando non restano che briciole". Un’impresa che viene però condivisa. "Quanto raccolto – confida – lo spezzo in due ed uno ne consegno al capodieci del Cero cui la brocca apparteneva".