REDAZIONE UMBRIA

L'ultimo saluto a Paolo Rossi. "A Perugia, insieme, per l’ultima volta"

Le parole della moglie Federica Cappelletti: "Continuerò io i suoi progetti, anche quelli di solidarietà"

Paolo Rossi con Federica Cappelletti a Perugia

Perugia, 13 dicembre 2020 - Anche lo stadio "Curi" di Perugia è pronto ad accogliere per l'ultima volta il feretro di Paolo Rossi. La salma, nella giornata di domenica 13 dicembre, arriverà in zona stadio alle ore 9, a seguire la commemorazione". Lo annuncia il Perugia, club nel quale Pablito ha militato nella stagione 1979-1980, sul proprio sito internet. Ospitiamo qui di seguito le parole di Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi.

Ho un ricordo molto nitido di quando ci incontrammo la prima volta. Fu proprio a Perugia, che da allora è diventata la “nostra“ città. Era il 2003, l’occasione l’ormai noto libro che avevo scritto a sei mani con i colleghi Mario D’Ascoli e Giuseppe Tassi «Razza Juve». E pensare che alla presentazione del volume, Paolo era venuto soltanto dopo mille dubbi e insistenze. Mi colpì il suo sorriso, mi entrò subito nel cuore. Lo stesso sorriso che non solo io ma tantissime persone hanno amato e continueranno ad amare. Il nostro rapporto è nato quel giorno. Prima l’amicizia che poi si è trasformata in Amore, fino alla scelta di stare insieme, di costruire una famiglia, con le nostre ’principesse’ tutte e due nate qui, di fare progetti. Molti ne abbiamo realizzati, altri li porterò avanti io.

Gliel’ho promesso e l’ho promesso a me stessa e alle nostre figlie: il film sulla sua vita, un museo permanente e una Fondazione che porterà avanti anche tutti i programmi di solidarietà ai quali Paolo era molto sensibile. Come sanno bene anche quei perugini, e non solo, cui ha voluto essere vicino nelle battaglie e nei momenti più difficili. Oggi saremo allo stadio Curi, saremo nella ’nostra’ Perugia insieme per l’ultima volta. Tra chi lo ha amato come calciatore e campione di quell’Italia ’Mondiale’ ma anche chi lo ha conosciuto, apprezzato e stimato come uomo semplice, solare, generoso. Paolo Rossi per me è stato l’Amore, la forza, la determinazione, la faccia bella della vita, ma in questo ultimo periodo anche dolore, sofferenza e senso di impotenza. Adesso che non c’è mi rendo conto di cosa è stato capace di fare: ha davvero spostato le montagne, sempre con semplicità e generosità. Quello che sono oggi lo devo molto a lui, ai suoi insegnamenti.

Ho imparato ad essere più semplice, più umana, più vera. Paolo lascia un grande vuoto ma anche una immensa lezione di vita. Mi ha sorriso fino alla fine, anche quando forse aveva capito che le nostre mani si sarebbero lasciate per sempre. Le mani, quelle che ha cercato con disperazione quando sentiva la paura della morte. Le mani, quelle che non potrò più stringere. Ma gli ho promesso che ce la farò ad andare avanti e a far crescere le nostre figlie come avremmo voluto fare insieme. Sono onorata di essere stata sua moglie e di averlo reso felice come non lo era mai stato. Per sempre. Federica