La piaga degli stabili fantasma e dei contenitori in abbandono è un problema che ormai affligge tutti i quartieri di Perugia. E non solo Fontivegge dunque. Da anni, ad esempio, l’associazione Perugia social city, denuncia le condizioni del "mastodontico complesso dell’ex Telecom alla Pallotta, dismesso dall’azienda da una trentina di anni ed acquistato da qualche società che fa capo alla Gesenu. Ebbene - osserva Giampiero Tamburi - lo stabile è in una condizione da incubo: a dir poco una offesa per i residenti, facendoli sentire abitanti di seconda, se non di terza categoria. La struttura che prende una buona parte del lato sinistro di via della Pallotta scendendo anche in via Jacopone, ogni giorno che passa rende sempre più dequalificante la politica di intervento del nostro Comune il quale, se non può intervenire direttamente per sanare lo stato pietoso della struttura è, in tutto e per tutto, responsabile di non effettuare interventi nei confronti dei proprietari per imporre una maggiore e più opportuna manutenzione".
Denunce simili arrivano anche dal quartiere di via Pellas. All’incrocio con via Sottoripa c’è un palazzo abbandonato ridotto in pessime condizioni. Al piano dei garage stanno crescendo le piante infestanti, la facciata è imbrattata dai murales e l’intonaco cade a pezzi. "Il Comune - si indignano i cittadini - ha strumenti legali, come le ordinanze e gli espropri , per obbligare i proprietari ad occuparsi della bonifica delle rispettive proprietà". "Discorso - incalzano le associazioni di Fontivegge - che andrebbe applicato anche alla Stazione dove nei giorni scorsi nella palazzina disabitata di via Oddi Sforza sono stati stanati 5 clandestini. Non si possono lasciare questi ruderi nei quartieri. E’ offensivo nei confronti di chi paga le tasse".
Silvia Angelici