Pacifisti allo stabilimento militare. È polemica sulla manifestazione

Spoleto, il Comitato “no armi“: "Diventerà un sito sensibile". I sindacati: "Tutelare i posti di lavoro"

Pacifisti allo stabilimento militare. È polemica sulla manifestazione

Pacifisti allo stabilimento militare. È polemica sulla manifestazione

Lo stabilimento militare di munizionamento terrestre di Baiano finisce nel mirino dei pacifisti, ma i sindacati replicano: "una protesta pretestuosa". Domani pomeriggio alle 17 il “Comitato no armi per le guerre Nato in Europa e Palestina“ in collaborazione con l’associazione culturale Casa Rossa ha organizzato una manifestazione nel piazzale della scuola materna e primaria di San Giovanni di Baiano per dire “no“ a qualsiasi tipo di guerra. Il luogo non è casuale perché i manifestanti puntano il dito contro lo Stabilimento militare per il munizionamento terrestre di Baiano (Smmt), candidato dall’Agenzia industrie difesa a ospitare un progetto europeo per produrre armamenti da inviare in Ucraina.

"Alla Camera – ricorda il comitato –, il ministro Crosetto ha dichiarato che saranno prodotti dallo Stabilimento di Spoleto nuovi armamenti per l’Ucraina, finanziati con fondi della Ue; 500 milioni di euro. Baiano quindi diventerebbe un sito “sensibile“ sullo scenario militare. La città di Spoleto e l’intera comunità umbra devono essere coscienti di questo rischio". Il comitato quindi lancia un appello ai lavoratori, a partire dagli operai dello Smmt, alle persone che abitano a Spoleto, a tutta la popolazione umbra, "ad opporsi all’invio di queste armi all’Ucraina". La risposta al comitato pacifista arriva direttamente dai sindacati che si dichiarano stupiti dall’iniziativa comunque regolarmente autorizzata.

"La storia di questo “fiore all’ occhiello“ della Difesa Italiana e del territorio Spoletino– scrivono le Rsu Cgil, Cisl e Uil – oggi viene contestata in maniera pretestuosa e poco attenta poiché si devono tutelare, in un territorio ormai lavorativamente al collasso, i posti di lavoro ed ancor di più gli oltre 40 dipendenti indiretti che al momento non prestano più servizio all’ interno di questo stabilimento causa cessazione delle commesse. Le lavorazioni effettuate all’interno dello Smmt dal 1937 ad oggi hanno permesso a centinaia di famiglie dello spoletino di avere una sicurezza lavorativa, che difficilmente questo territorio ha offerto e quella di garantire allo Stato Italiano le lavorazioni ad esso necessarie per la difesa dei confini nazionali. L’Agenzia industrie difesa ha attivato interventi sia nelle infrastrutture che nell’efficientamento energetico all’ interno del complesso che rafforzano e ci fanno sperare in future nuove assunzioni e numerose nuove commesse di lavoro". I lavoratori quindi invitano il ministro Crosetto a tornare a visitare la struttura anche per avere rassicurazioni sul futuro.