Un disastro finanziario per uscire dal quale sono stati impiegati finora ben venti anni, ma le cose stanno andando nel verso giusto. Si tratta dei contratti derivati, o swap, che il Comune aveva sottoscritto a partire dal 2003 ai tempi delle giunte di sinistra dei sindaci Mocio e Cimicchi e che hanno condizionato e compromesso per molto tempo la gestione finanziaria dell’ente pubblico. La sezione civile della Corte di Appello di Perugia ha ora respinto il ricorso presentato dalla Banca Nazionale del Lavoro contro il Comune relativo alla vicenda dei contratti swap, confermando la sentenza di primo grado emessa quattro anni fa con la quale era stata dichiaratala nullità di 15 contratti derivati stipulati tra il 2001 e il 2006 dall’amministrazione comunale con la Bnl. I giudici hanno anche condannato la Bnl al pagamento delle spese legali del secondo grado di giudizio. La Corte ha in sostanza riconosciuto che il Comune non era stato messo nelle condizioni di valutare i rischi legati ai contratti: "La nullità dei contratti deriva dall’assenza negli stessi degli elementi necessari alla misurabilità dell’alea quale causa concreta dei contratti sottoscritti. Tale difetto ha comportato che il Comune, soggetto all’evidenza non speculatore, non fosse reso consapevole di ogni aspetto di aleatorietà del rapporto" si legge nella sentenza.
Cla.Lat.