Fratello e sorella nei guai. Orologi, oro e brillanti nascosti nell’armadio

Entrambi sono accusati di ricettazione Per il giovane straniero scatta l’obbligo di dimora

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Perugia, 17 settembre 2020 -  Un tesoretto di oro e brillanti dal valore complessivo di 84mila euro scovato nell’armadio di casa di un ragazzo di nazionalità romena di 21 anni e di sua sorella 18enne, e un’accusa di ricettazione che ha portato nei giorni scorsi il gip Piercarlo Frabotta ad applicare nei confronti del giovane straniero la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Perugia, con firma quotidiana alla polizia giudiziaria. È il 29 luglio quando gli agenti della mobile di Perugia, diretta dal vicequestore Carmelo Alba, bussano al loro appartamento per una perquisizione.  

Nella camera da letto, dentro l’armadio, gli investigatori scoprono una busta nascosta. All’interno un mazzo di catene d’oro giallo di diverse lunghezze, un altro sacchetto con monili (spille, bracciali, anelli ed orecchini) e diversi orologi in oro, tra cui costosissimi Rolex e Lorenz. In un’altra busta certificati di autenticità e garanzia di altri preziosi non presenti nel sacchetto. Due orologi e alcune collane non sono integre ma difettano di maglie, come se fossero state strappate nel corso di un furto. Sul tetto della mansarda recuperano anche un blocchetto con dieci assegni risultato rubato 10 giorni prima. Per entrambi scatta la denuncia per ricettazione in concorso, i gioielli sequestrati e la procura sollecita per i fratelli i domiciliari, richiesta respinta dal giudice che non ha applicato alcuna misura a carico della donna. Il fratello "sebbene giovane e incensurato" – scrive il gip nell’ordinanza – "è senza ombra di dubbio inserito in circuiti criminali dediti ai reati contro il patrimonio che lo hanno probabilmente incaricato di occultare i beni preziosi di provenienza delittuosa". Ieri, alla presenza dell’avvocato difensore Gianni Dionigi, interrogatorio di garanzia del 21enne a seguito della misura cautelare. L’indagato avrebbe spiegato che i preziosi sarebbero stati un’eredità da parte del nonno.  

Valentina Scarponi