“Oro verde dell’Umbria“ . Extravergine in vetrina

Le aziende hanno tempo fino al 17 gennaio per partecipare al Premio . Mencaroni: "Uno strumento importante per i consumatori e per i produttori" .

PERUGIA

C’è tempo fino al 17 gennaio per iscriversi alla XXV edizione del premio regionale “Oro Verde“ dell’Umbria, rivolto alle imprese che operano in uno dei settori più significativi ed evocativi dell’agricoltura e che premia i produttori di olio DOP della regione. "Uno strumento importante che, oltre a garantire al consumatore accorto ed esigente la grande qualità - spiega Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, ente che promuove il concorso - permette agli addetti ai lavori di creare un appuntamento annuale per confrontarsi sulle opportunità e le problematiche del settore, sulle sue specificità, sui suoi modelli

produttivi, sui problemi legati alla commercializzazione e distribuzione all’interno e all’esterno

dei confini nazionali".

"La forza del Premio regionale Oro Verde dell’Umbria – rposegue Mencaroni- è senza dubbio data dall’organizzazione, che vede l’integrazione operativa tra pubblico e privato e che nel susseguirsi delle varie edizioni ha adeguato regolamenti e articolazioni, ponendosi attenta alle evoluzioni economiche in atto e alle nuove indicazioni comunitarie, sempre più attente alle risorse tipiche del nostro territorio. Il meccanismo – continua Mencaroni - è semplice ma rigido e assolutamente trasparente. ‘L’Oro Verde’ è l’unico Concorso in cui un proprio incaricato si reca in azienda per prelevare l’olio e verificarne personalmente l’origine; in cui la fase di assaggio è organizzata in modo anonimo e in cui è coinvolta una giuria costituita da sedici degustatori, guidati da due Capi panel di riconosciuta professionalità". Anche in questa edizione, il Concorso svolge la funzione di selezione per l’accesso alla fase finale del Premio Nazionale “Ercole Olivario”, che si terrà a Perugia a marzo.

I numeri dell’extravergine: l’Umbria con i suoi 27.000 ettari di oliveto che corrispondono a 7.500.000 di piante ottiene il suo olio in 220 frantoi. Le previsioni di produzione realizzate dall’Ismea, l’istituto economico del Ministero dell’Agricoltura, parlano in media di un quantitativo di circa 5.350 tonnellate mediamente prodotte negli ultimi anni.

Silvia Angelici