
Movida
Perugia, 13 giugno 2021 - L’ordinanza lampo del sindaco Andrea Romizi che limita il venerdì e il sabato la vendita e la detenzione di alcolici e bevande dalle 23 alle 6 di mattina ha scatenato l’ira dei gestori. Il provvedimento, come noto, è stato necessario per tenere a freno l’escalation violenta della movida, che negli ultimi giorni ha messo a ferro e fuoco il centro storico e la sua tranquillità.
Confcommercio Perugia ha chiesto il ritiro dell’ordinanza emessa dal Muncipio. In una lettera indirizzata al sindaco Andrea Romizi, il presidente di Confcommercio Perugia Sergio Mercuri contesta l’efficacia di una simile misura, ne chiede il ritiro immediato assieme all’impegno, da parte del sindaco, a rafforzare l’azione delle Forze dell’Ordine. "Ciò detto – chiarisce Mercuri – questo non significa che l’organizzazione è a favore del consumo smodato di alcolici. Infatti comprendiamo le esigenze di sicurezza pubblica, la necessità di evitare assembramenti e di garantire il rispetto della quiete pubblica. Ma questi principi valgono ovunque, non solo nel centro storico di Perugia e a Fontivegge, aree già destinatarie di misure restrittive che non hanno peraltro prodotto i risultati che si volevano ottenere. Il solo deterrente rispetto a comportamenti contrari alla sicurezza pubblica - sottolinea il presidente Mercuri - è un costante e continuo presidio delle forze dell’ordine. Ordinanze come quella di oggi non fanno altro che penalizzare ulteriormente imprese che sono state già messe in ginocchio dall’emergenza da covid e dalle conseguenti misure restrittive subite nell’ultimo anno e mezzo".
A rincarare la dose alcuni esercenti della zona di Piazza Danti, snodo della movida by night, (Andreas Corazza, Elisa Fuso, Giorgia Casciarri e Alan) a nome di una trentina di colleghi. "Non è così, non è colpendo le aziende che hanno fatto investimenti e assunto personale per la stagione estiva – dicono in coro – che si risolve il problema del divertimento selvaggio. L’ordinanza, prima di tutto, ci ha colti impreparati e lo stesso dicasi per i clienti. Le restrizioni imposte dal Comune, andranno ad incidere notevolmente sulle casse delle nostre aziende (si stimano oltre 20mila euro al mese di perdite), già messe a dura prova da mesi e mesi di crisi. Risse ed episodi violenti – proseguono gli esercenti – no si risolvono penalizzando le nostre attività ma andando alla radice del fenomeno. L’ordinanza non servirà a limitare tali fenomeni, come non sono servite le limitazioni della 370; il solo deterrente a comportamenti da evitare è un costante e continuo presidio delle forze dell’ordine. Aggiungere divieti su divieti (discoteche chiuse, prima i coprifuochi e via dicendo) peggiorerà, a nostro avviso, la situazione, senza considerare che qui si parla soltanto di centro e stazione: e le altre zone di Perugia?". Il dibattito è aperto...