REDAZIONE UMBRIA

’Noi tunisini siamo stati infangati’: "No, ho solo citato un giornale"

La presidente della comunità tunisina in Umbria critica Margherita Scoccia per accuse razziste, sottolineando l'integrazione e contributo positivo dei tunisini a Perugia. Scoccia si difende sottolineando miglioramenti nella sicurezza e l'apertura della città verso tutte le culture.

’Noi tunisini siamo stati infangati’: "No, ho solo citato un giornale"

PERUGIA – "Il suo è stato discorso razzista, che distorce e infanga il nome della Tunisia e dei tunisini". Così, Hanane Aloui, presidente dell’associazione della comunità tunisina in Umbria, si rivolge a Margherita Scoccia ed esprime "rammarico per quanto da lei affermato. In particolare, siamo increduli poiché secondo la candidata del centrodestra, noi tunisini saremmo una banda di spacciatori che ha tenuto Perugia in ostaggio fino al 2014".

"È molto facile puntare il dito - afferma Aloui -, molto più difficile fornire le prove delle accuse che si muovono. Siamo parte di questa comunità da quasi trent’anni. Alcuni dei nostri figli hanno studiato e si sono laureati in questa città".

Scoccia ha però precisato a stretto giro: "’L’altra Perugia ostaggio della droga, la Scampia umbra nelle mani dei tunisinì era il titolo di un articolo del quotidiano La Repubblica del 7 giugno 2012 .

"Come ho spiegato ieri alla Sala dei Notari quando mi è stata posta una domanda riguardo la sicurezza a Perugia ho fatto un preciso riferimento alla situazione molto migliorata sul fronte della criminalità e del degrado rispetto ad anni fa" precisa. "Lo confermano - sostiene Scoccia - i reati in calo secondo le statistiche del Ministero dell’Interno, e il numero, drasticamente ridotto. Noi difendiamo e difenderemo sempre l’identità di Perugia che è un’identità di accoglienza, integrazione e apertura verso tutti i popoli del mondo, come abbiamo dimostrato in questi anni di amministrazione".